“Mille giorni iniziano a essere troppi…”. Il presidente del Movimento cristiano lavoratori Carlo Costalli inizia a cronometrare gli annunci del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il convegno di formazione MCL, che si terrà a Senigallia dall’11 al 13 settembre, diventa l’occasione per sottolineare il “non fatto” dal governo. Il tema è “Per uno sviluppo fondato sul lavoro” ed è caro a quest’associazione ecclesiale, tant’è vero che è stato il leitmotiv dell’ultimo congresso. Il presidente del Mcl, fiorentino come Renzi, ha salutato quest’esperienza di governo come positiva, ma ora è impaziente di vederne i risultati. Anche perché la logica del “fare” è quella più connaturale al terzo settore, ma, appunto, va alimentata con i fatti.
“A Napoli stiamo lanciando un progetto di assistenza agli immigrati e in Africa le nostre opere aiutano decine di migliaia di persone – spiega Costalli – ma il mondo associativo non può essere il tampone della crisi né risolvere problemi che tocca all’Europa gestire con responsabilità e umanità. Da parte del governo nazionale su questi temi occorre un progetto organico e non lo vedo ancora”.
Il MCL sostiene la linea del lavoro umano come fattore di ripresa e a Senigallia il suo presidente dirà che non si può “confidare nelle forze cieche e nella mano invisibile del mercato” e che il governo deve propiziare con le sue misure una “crescita in equità” (riferimento a papa Francesco). In questi mesi il MCL ha sostenuto lo sforzo di rinnovamento di Renzi ma ha anche richiesto concretezza sul piano dell’equità fiscale, dell’occupazione, del ceto medio e dei poveri.
Il convegno prenderà le mosse dalla esortazione apostolica Evangelii gaudium (con interventi, tra gli altri, di mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, del segretario della Cisl Raffaele Bonanni, del sociologo Michele Colasanto, del vescovo Giuseppe Orlandoni, Orietta Maria Varnelli di Confindustria e di Roberta Caragnano di Adapt) per sottolineare le connessioni tra sviluppo e questione antropologica e riaprire quindi il dibattito sulle ricadute concrete della Dottrina Sociale della Chiesa nella vita pubblica italiana.
“Consiglio a Renzi di adottare misure immediate – insiste Costalli – sulla riforma fiscale, prevedendo premi alle imprese che permettano di rilanciare lo sviluppo (e l’occupazione) soprattutto al Sud. Ribadisco, mille giorni sono troppi quando il malato rischia di morire e l’Italia esce da un ventennio berlusconiano in cui le riforme strutturali sono state affrontate solo parzialmente e una serie di governi tecnici che hanno risanato i conti ma hanno anche stremato il tessuto economico della Nazione”.
“Per noi – conclude – la priorità è il lavoro ma non è il vecchio mantra assistenziale, non chiediamo sussidi e cig, chiediamo incentivi a produrre e ad assumere, più ricerca e più infrastrutture. Spero che Renzi abbia il coraggio di fare delle scelte, senza attendere altri mille giorni”.