Vangelo

Gv 19,25-27 

Lettura

Nella memoria della Vergine Maria addolorata, il Vangelo la ritrae sotto la croce del Figlio, con pochi intimi, tra cui il discepolo amato. Per Maria è un momento drammatico, ma insieme di grande amorevolezza. Pur nell’oscurità della fede, ella esprime il suo fiducioso abbandono alla volontà del Padre. Gesù morente affida a Maria, sua madre, il discepolo Giovanni: è l’inizio di una nuova maternità. Ogni discepolo del Signore viene avvolto dall’amore materno di Maria e diventa suo figlio. Quindi Gesù la consegna a Giovanni perché la custodisca con amore e la accolga “fra le cose più care”. 

Meditazione

Domandiamo allo Spirito Santo la grazia di entrare nel cuore di Maria, nel momento drammatico in cui ella si trova sotto la croce del Signore, per scorgerne i suoi sentimenti. È una donna dal cuore straziato, perché per ogni madre non c’è dolore più acuto che assistere alla morte di un suo figlio. Umanamente parlando, mentre Gesù è in croce, saremmo tentati anche noi di fare un rapido bilancio della sua vita e della sua missione per costatarne decisamente il fallimento. E nei confronti della Madre, qualcuno potrebbe lasciarsi insinuare da un dubbio sottile e domandarsi: “Che ne è delle promesse dell’angelo Gabriele nel momento dell’annunciazione?”. La tentazione di abbandonarsi all’incredulità è quasi spontanea. Maria, invece, non si sottrae a questi interrogativi, eppure non si ribella, non se la prende con Dio, non perde la speranza. Anche quando non riesce a comprendere, come già altre volte in precedenza, il piano di Dio, perché  misterioso, continua a fidarsi di Lui, «sperando contro ogni speranza» (Rm 4,18). La fede è proprio questo avanzare nel buio, contando sulla fedeltà di Dio, che mantiene sempre le sue promesse ed è capace di illuminare anche le tenebre della morte. Maria continua a credere che, come canta il Salmo 15, il Signore non abbandonerà la sua vita nel sepolcro, né lascerà che il suo santo veda la corruzione. È proprio «nella contemplazione della morte di Gesù che la fede si rafforza e riceve una luce sfolgorante, quando essa si rivela come fede nel suo amore incrollabile per noi, che è capace di entrare nella morte per salvarci» (Lumen fidei, 16). Con questa certezza nel cuore, dopo aver accompagnato Gesù fino alla croce, Maria estende la sua maternità ad ogni discepolo di Cristo, suo Figlio. 

Preghiera

Con la forza dello Spirito che tu, o Padre del Signore nostro Gesù Cristo, ci doni in abbondanza, fa’ che impariamo ad affrontare con fede ogni nostra situazione, senza mai perdere la fiducia nel tuo amore di Padre, che ci segui con amore di tenerezza e ci apri sempre la strada verso nuovi cammini. 

Agire

Impariamo a scoprire la dolce e consolante presenza di Maria, madre di Gesù e nostra, soprattutto nei giorni in cui la nostra croce si fa pesante e Dio sembra assente.

Meditazione a cura di mons. Oscar Cantoni, vescovo di Crema, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it