Vangelo

Lc 7,11-17 

Lettura

Gesù è in cammino sulle strade della Galilea con i suoi discepoli e molta folla, quando presso il villaggio di Nain il figlio unico di una madre vedova viene condotto alla sepoltura. Gesù si commuove davanti alla sofferenza della donna, a cui ridona il figlio come segno della sua misericordia. Attraverso questo gesto di potenza si realizza la speranza messianica. Ciò che Gesù riferirà, ai discepoli mandati da Giovanni per chiedergli se fosse lui il messia o se dovessero aspettarne un altro, ha già in questo episodio una risposta anticipatrice: «i morti risuscitano» (7,22). 

Meditazione  

Gesù si china su quanti hanno il cuore ferito, si fa attento alle loro sofferenze, anzi, soffre con loro. La compassione di Dio per ogni uomo e per ogni donna risplende nell’atto di Gesù che si commuove per la madre, il cui figlio unico viene portato alla sepoltura, rimanendo così priva di ogni appoggio. Gesù non rimane insensibile, ma volgendosi alla povera vedova, prende spontaneamente l’iniziativa, in totale gratuità. Sottolinea sant’Efrem Siro che, nei confronti di questa donna, Gesù «è diventato come un fazzoletto per le sue lacrime e vita per la morte di suo figlio». Con la potenza della sua parola, infatti, rivolgendosi al giovanetto, lo fa alzare. La carne di Cristo ha il potere di dare la vita perché è la carne del Verbo che dà vita a tutto, è Colui nel quale viviamo, ci muoviamo e siamo (cfr. At 17,28). Gesù Signore, vincitore della morte, si rivolge ora a ciascuno di noi, con il suo invito: «Àlzati!», cioè “ritorna a vivere, ricupera lo slancio che ti rimette in cammino; svegliati finalmente dal tuo torpore!” La madre Chiesa, come la madre vedova di Nain, soffre per noi, come fossimo i suoi figli unici, ogni qualvolta ci vede immersi nella palude dei nostri peccati. Ed essendo noi membra del suo corpo, intercede perché, rinnovati dallo Spirito, ritorniamo a vivere la vita dei figli di Dio. E come tutti a Nain gioiscono, al vedere il figlio ridonato alla madre, annuncio di un mondo nuovo, e riconoscono che Dio ha visitato il suo popolo, così anche la Chiesa gioisce per ogni suo figlio che, morto al peccato, con la grazia del perdono, rinasce a nuova vita. È la vittoria della misericordia divina sul peccato e sulla morte, vittoria di Cristo, che ci spalanca le porte della vita e subito ci rimette in cammino. 

Preghiera

Signore Gesù, tu visiti la tua Chiesa donandole sempre il tuo Spirito Santo, che continuamente la ringiovanisce. Prendi compassione di quanti giacciono nelle tenebre e nell’ombra di morte. Destaci dai nostri idoli, che ci tengono schiavi, e donaci la gioia di poter vivere sempre nella tua amicizia. 

Agire

Prestiamo attenzione nell’individuare quanti sono nel dolore, per mostrare tutta la tenerezza di Cristo. Egli vuole riversare il suo amore su quanti sono bisognosi di amore. 

Meditazione a cura di mons. Oscar Cantoni, vescovo di Crema, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it