Vangelo

Lc 9,18-22 

Lettura

Attraverso un lungo dialogo d’amore con il Padre, mediante la preghiera, Gesù ravviva la consapevolezza di essere chiamato a dare la vita per i suoi fratelli. Non gli sarà facile convincere i suoi discepoli, e tanto meno le folle, ad accettare questa libera decisione. Le folle, infatti, come gli confermano i discepoli, lo accolgono come uno dei tanti profeti, inviati da Dio al suo popolo lungo la storia. I discepoli riconoscono, sì, in Gesù il Messia atteso, ma neppure lo immaginano sofferente. È per questo che Gesù chiede ai discepoli di non parlare ad alcuno circa il suo progetto messianico. 

Meditazione

Gesù prepara progressivamente i suoi discepoli ad entrare nel mistero della sua Pasqua di morte e risurrezione. Noi pure vorremmo che Gesù realizzasse ciò che più ardentemente desideriamo, che intervenisse con metodi forti e rimettesse finalmente le cose al loro giusto posto, identificandolo in un messia forte e potente! Nella preghiera, Gesù chiede al Padre non solo di sostenerlo nel suo cammino di consegna di sé, fino alla croce, ma anche la facoltà di poter aiutare i discepoli a comprendere e accettare questa non facile prospettiva. Nel Vangelo di oggi, Gesù incomincia questa opera di paziente preparazione dei discepoli perché non si scandalizzino al momento opportuno, nell’ora della croce. Per altre due volte, nel corso degli avvenimenti che verranno, annuncerà di nuovo la sua libera decisione di andare incontro alla morte per amore, aggiungendo anche la certezza della sua risurrezione. Anche noi temiamo di sentirci dire ciò che è al di fuori delle nostre attese, e ci sorprendiamo quando Dio agisce in modo tanto diverso, cioè nella debolezza e nella povertà dell’amore! Può capitare, come le folle che hanno incontrato Gesù, che nonostante lo seguiamo da molto tempo, ancora fatichiamo nel riconoscere la novità della sua persona, definendolo solo come «uno degli antichi profeti»! I discepoli, poi, interrogati sull’identità del Maestro, attraverso le parole di Pietro, lo riconoscono «il Cristo di Dio», ma sono ben lontani dall’afferrarne il senso, nemmeno si immaginano il significato di Messia sofferente! Gesù è paziente con i suoi discepoli, di ieri e di oggi, per permettere che possiamo andare al di là delle nostre attese, fino a giungere ad accoglierlo come Colui che ci salva, perché vince il male con il bene. 

Preghiera

Signore Gesù, mite e umile di cuore, aumenta la nostra fede! Fa’ che nessuno di noi travisi la tua missione e si faccia aspettative che sono al di fuori della volontà del Padre. Guidaci a condividere il progetto che, maturato nella preghiera, hai interamente realizzato sulla croce. 

Agire

Accompagniamo il Crocifisso Risorto, che continua oggi la sua passione attraverso quanti ci sono accanto, quali membra doloranti del suo Corpo vivente che è la Chiesa. 

Meditazione a cura di mons. Oscar Cantoni, vescovo di Crema, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it