Questa mattina mentre ero in colloquio con un amico, ammirando con segreta invidia il suo atteggiamento riservato, mariano, gli ho parlato della meraviglia dell’aliante.

L’aliante. Questo oggetto a forma di aereo, ma che vedi passare con assordante silenzio, una presenza che dell’aereo non ha né i rumori, né la minaccia, ma dell’aereo ha la sbalorditiva accoglienza.

Ho proprio tanto da imparare dall’aliante! Mi insegna il silenzio e la discrezione. E’ proprio una presenza “mariana”. Si lascia portare in quota dove trova la libertà per volare e, affidandosi alla perizia del pilota, trova anche la pista per atterrare.

Discrezione: assenza di invadenza e di intrusione, presenza di amorevole servizio, gioiosa sollecitudine e disinteressata attenzione.

Chi mi ricorda e mi dona queste perle del vivere in famiglia è un fratello che ho con me, in casa mia. E’ come un aliante che non si fa notare. Quando arriva lo fa, come si suol dire, “in punta di piedi”.

Nella conversazione, in gruppo, riempie il dialogo con uno sguardo sereno e accondiscendente; partecipa con un ascolto così attento e discreto che fa dire a te quello che aspetteresti dicesse lui…

E’ una meraviglia un simile comportamento che non esiterei a definire “mariano”. Mi pare che dica più cose la sua discrezione che la valanga del mio parlare. La serenità del suo stare mi invita a rallentare l’affannosa corsa del fare.

Ciao da p. Andrea

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