Italiani immigrati a Londra: "Vengono perché sono disperati"

Don Carmelo Di Giovanni, parrocco della St Peter’s Church di Londra, racconta il travaglio di tutti coloro, soprattutto giovani, che abbandonano il paese per cercare lavoro in Inghilterra

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Un articolo de ‘Il Sole 24’ di qualche mese fa ha parlato di una Londra ‘invasa’ dagli italiani. L’iperbole effettivamente non si distacca poi così tanto dalla realtà. Il consolato italiano riporta che sono ormai circa 250mila gli italiani a Londra. Nel 2013 in 44 mila si sono trasferiti nella capitale britannica. Rispetto all’anno precedente si è registrato un aumento del 66%. La maggioranza di essi (l’80%) ha meno di 34 anni.

I dati, dunque, evidenziano un grande numero di giovani ed è proprio verso questi ultimi che don Carmelo Di Giovanni prova un’appresione particolare. Don Carmelo è sacerdote della Società Apostolato Cattolico dei Padri Pallottini; nato a Sangineto, nel Cosentino, vive a Londra da più di quarant’anni ed è il parrocco della St. Peter’s Church.

“Vengono perchè sono disperati… tentano l’impossibile – ha raccontato a Repubblica – a me piange il cuore vedere tanti ragazzi che vengono qui senza sapere dove andare”.

Il religioso è diventato il punto di riferimento per la comunità cattolica italiana a Londra, sostenendo e fornendo consigli ai migranti che cercano fortuna Oltremanica. Ciononostante, don Carmelo ha spiegato con rammarico che anche Londra presenta certe difficoltà per via dell’alto costo della vita e della crisi che ha reso piu’ ardua la ricerca di un lavoro.

Una triste tendenza, dunque, è che diversi italiani, non riuscendo a trovare un lavoro nemmeno a Londra, sono costretti a tornare in Italia. “Adesso anche qui manca il lavoro. Ci ritroviamo in questi ultimi tempi a fare biglietti per farli tornare in Italia, perchè la vita è carissima”. Il sacerdote ha anche messo in guardia i giovani italiani a non lasciarsi ingannare dalle agenzie che truffano i clienti promettendo in cambio di denaro una casa e un posto fisso di lavoro.

Nonostante i problemi della crisi, la parrocchia di St. Peter riesce da ormai decenni a riunire i cattolici italiani di Londra, avendo creato un legame saldo e familiare. “La Chiesa è ancora il centro di tutti gli italiani. La cosa che mi commuove veramente è vedere migliaia di italiani che vengono ogni domenica qui. Anche se hanno la chiesa locale davanti, preferiscono fare ore di viaggi perchè trovano qui la loro casa”

La comunità italiana si è rafforzata non solo per via dell’alto numero di fedeli, ma anche per la generosità e l’energia di don Carmelo che da anni è impegnato in varie attività benefiche e religiose. Il parrocco ha fondato, ad esempio, il St. Peter’s project per aiutare i giovani italiani con problemi di alcol e tossicodipendenza. A King’s Cross, una stazione nel cuore di Londra, gestisce pure una mensa per i più bisognosi.

Il 22 luglio di due anni fa è stato proprio don Carmelo, insieme al Nunzio Apostolico in Gran Bretagna, l’Arcivesco Antonio Mennini, a celebrare la Messa per gli atleti italiani partecipanti ai giochi olimpici di Londra del 2012. 

Oltre a Londra, il sacerdote ha intrapreso nel corso della sua vita numerosi viaggi in Sud America e in Asia, specialmente per visitare le carceri e aiutare i detenuti nel loro riavvicinamento con Dio. Molte delle sue esperienza possono essere lette in “Eravamo terroristi. Lettere dal carcere” (edito Paoline), un libro in cui  fornisce una raccolta di corrispondenze fra lui ed ex terroristi ‘politici’ dissociatisi dai metodi violenti.

La vita di don Carmelo dimostra un nesso fondamentale fra fede e le opere caritatevoli. Non a caso, in un’intervista di Maurizio Costanzo, don Carmelo ha spiegato che la fonte principale della sua fede è l’attività pratica nella comunità, e dunque la consapevolezza “di poter essere utile a qualcuno e di poter trasmettere felicità”.

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Alessandro Mancini Caterini

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