Lettura

Nel mondo biblico le genealogie hanno un’importanza particolare, così come le benedizioni che i patriarchi impartiscono ai loro figli. Rappresentano, infatti, la continuità della famiglia e, per la storia biblica, il perpetrarsi, di generazione in generazione, della benedizione di Dio e della promessa di Abramo. Così, la benedizione e la profezia di Giacobbe su Giuda è la prospettiva divina che percorrerà la discendenza del figlio di Giacobbe, da essa nascerà il re Davide e dalla discendenza di Davide sorgerà il Messia. La genealogia riportata da Matteo ne è il compimento. 

Meditazione

Di solito, quando leggendo la Bibbia ci imbattiamo nelle genealogie, le saltiamo a piè pari considerandole noiose e ripetitive. Quegli elenchi interminabili di nomi in successione ci sembrano inutili e poco interessanti. Invece, bisogna fare molta attenzione a questi “cataloghi” perché nascondono delle verità molto interessanti. La genealogia di Matteo è un vero capolavoro dell’Evangelista; egli la pone all’inizio del suo Vangelo come un solenne portale che ci introduce nella storia di Gesù e la prepara. L’elenco di nomi che si succede da Abramo a Cristo percorre tutta la storia della salvezza e mostra l’azione salvifica di Dio che passa nella storia, anche attraverso re peccatori o matrimoni irregolari: nonostante gli uomini, la benedizione di Dio passa e giunge fino a noi, attraverso le vie misteriose di Dio. Matteo sistema il tutto in una simbolica divisione in tre grandi periodi da Abramo a Davide, da Davide a Ieconìa, da Ieconìa a Giuseppe e quindi a Cristo, tutti gruppi di 14 generazioni ciascuno. La cosa più curiosa è la presenza di alcune donne che noi forse avremmo preferito omettere per la loro “irregolarità”, ma che invece Matteo ci tiene a citare: Tamar, che con un sotterfugio ebbe i suoi figli da Giuda, Racab la prostituta, Rut la straniera, Betsabea l’adultera. Tutte figure che avrebbero dovuto scandalizzare un benpensante, ma che invece sono lette da Matteo come strumento provvidenziale nel piano di Dio. Infine, la più straordinaria delle figure cosiddette “irregolari” è proprio l’ultima donna citata: la Vergine Maria. Ella è presente nella genealogia perché è la sposa di Giuseppe, l’unico di cui non si dice: “generò”. Infatti viene detto: «Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù». 

Preghiera

O Signore, che guidi la storia del mondo verso un fine di salvezza e di redenzione, guarda a noi uomini, alle nostre miserie e povertà, guarda alle nazioni spesso sconvolte dalla guerra e dalla fame; guidaci alla comprensione del mistero d’amore che sveli nell’Incarnazione di tuo Figlio e salvaci. 

Agire

Ripercorrerò la mia storia di fede e cercherò di fare memoria della misericordia di Dio che l’ha attraversata, ringraziandolo per avermi dato tante occasioni di grazia. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturali, tratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it