Lettura

Confidare nel Signore ci dona forza e coraggio, ci sostiene nella fatica e «moltiplica il vigore dello spossato» (Is 40,30). Il capitolo 40 di Isaìa è il testo iniziale della seconda parte del libro. In realtà il libro di Isaìa è composto da tre unità diverse, appartenenti a periodi storici diversi, ma legati da una continuità teologica e profetica. Questo testo è imperniato tutto sulla speranza e sulla consolazione (40,1); è un invito gioioso rivolto ai poveri e agli afflitti di Israele a guardare verso il Signore che viene a salvarli, a ridonare forza a un popolo stanco nel cammino della fede. 

Meditazione

Lo stile di Gesù è quello dell’umiltà e della semplicità. Il Signore rifugge da ogni trionfalismo e da ogni atteggiamento di potere e di forza. In Lui appare sempre la mitezza e l’umiltà del cuore: troviamo in Lui quella condiscendenza tenera e semplice nei confronti di tutti, soprattutto dei piccoli. Il messaggio delle Beatitudini è chiaro: solo chi si fa piccolo e povero può entrare nel Regno dei cieli, solo chi rifugge da ogni presunzione e prepotenza, da ogni arroganza e superbia potrà essere chiamato figlio di Dio. Il Signore non gradisce l’ostentazione e la vanità e non vuole essere circondato da eroi perfetti e senza macchia. Coloro che accompagnano Gesù nella sua predicazione sono dei semplici pescatori o dei pubblicani, zeloti e prostitute, ammalati e peccatori, in una parola gente la cui vita non ha la qualità necessaria per essere considerata bella o raccomandabile. Eppure sono loro i primi destinatari del Vangelo, sono loro che Gesù chiama alla santità facendo loro sperimentare la forza dirompente della grazia che trasforma la vita, guarisce le infermità, libera il cuore dai demoni del peccato e della tristezza, ci riconduce rinnovati a Dio. Il mondo ci impone un giogo pesante e una schiavitù umiliante, Gesù ci propone il suo giogo fatto d’amore e di misericordia, un giogo leggero e dolce perché il suo carico è quello di Cristo e non del mondo. Il tempo di Avvento è tempo di attesa, di speranza e di conversione, tempo in cui dobbiamo saper riconoscere la novità di Cristo e accoglierla con gioia. Il Vangelo di oggi ci invita proprio a questo: accogliere il Vangelo come regola di vita e come dolce impegno da svolgere, sapendo che con Gesù ogni peso diviene leggero perché Lui ci aiuta a portarlo. 

Preghiera

O Gesù, tu che guaristi tanti ammalati e liberasti tanti oppressi dal giogo pesante del male e del peccato, guarda alla mia debolezza e alle mie infermità spirituali e fisiche e aiutami a portare il peso della mia vita, trasforma il mio pesante giogo in quello leggero del tuo Vangelo d’amore. 

Agire

Mi accosterò con più costanza al sacramento della Penitenza, per poter purificare il mio cuore e poter viver secondo il modello sublime di Gesù, nell’umiltà e nella mitezza.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturali, tratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it