Lettura

Ciò che colpisce nella vicenda del diacono Stefano è la vicinanza profonda tra la sua morte e quella di Gesù. Il primo martire della Chiesa è proprio il primo testimone del mistero pasquale. La sua testimonianza contribuisce a rendere visibile la presenza del Risorto nella sua Chiesa. Stefano è un altro Gesù che rivive nell’amore e nel martirio la croce e la gloria di Cristo, è il martire che muore perdonando e quindi divenendo segno di redenzione per tutti. Il giorno dopo la solennità del Natale la Chiesa ci fa guardare alla Pasqua, compimento della nostra salvezza. 

Meditazione

La testimonianza, il “martirio”, è la prima conseguenza della manifestazione di Gesù Cristo al mondo, coloro che sono di Cristo non possono non vivere la sua vita, non realizzare le sue parole, non incarnare la sua presenza in mezzo agli uomini. La testimonianza del cristiano è sempre alternativa al mondo; il rifiuto di Cristo è la reazione – a volte dura ed estrema – dell’uomo, che preferisce rimanere nelle tenebre dell’errore anziché riconoscere la verità del Vangelo, preferisce vivere nell’illusione della sua “potenza” umana, della sua indipendenza da Dio anziché riconoscere in Cristo la vera libertà e nell’amore del Padre la propria sicurezza. Il martire Stefano, come Gesù, diviene “segno di contraddizione” per il mondo, ma, nello stesso tempo, invito a saper leggere la storia con gli occhi dello Spirito, a saper vedere come la salvezza passa per quella via dell’amore che Gesù ci rivela con la sua offerta pasquale. In un mondo che vive di false certezze, il martirio per amore è un’alternativa forte e traumatizzante. Nel libro degli Atti, durante il martirio di Stefano, si fa notare la presenza del giovane Saulo, che inizialmente approva la sua uccisione. Per lui, che non ha ancora incontrato personalmente Gesù, la morte di Stefano si presenta come il segno della morte di Cristo: è il Signore Gesù che muore davanti a lui proferendo le stesse sue ultime parole di amore e perdono; l’innocente che dona la sua vita per la salvezza dei fratelli. La cosa segnerà a tal punto la sua vita che, dopo la sua conversione, egli continuerà ad annunciare che la Chiesa è il corpo di Cristo e che in essa la presenza del Risorto è viva: è la potenza della testimonianza cristiana che tocca il cuore del mondo esortandolo a guardare verso Cristo Redentore. 

Preghiera

O Signore, per l’intercessione del martire Stefano, testimone del tuo amore per noi, aiutami a vivere la mia vita cristiana come un testimone autentico e sincero e dona al mondo la grazia della conversione perché riconosca in Cristo, incarnato, morto e risorto per noi, l’unico e vero Redentore. 

Agire

Imparerò a non seguire banalmente le tendenze e le mode del mondo, cercherò di impostare la mia vita in maniera alternativa allo stile superficiale ed egoista che mi circonda.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturalitratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it