Giuseppe Rusconi: Putin, per i suoi trascorsi, può anche piacere poco. Tuttavia oggettivamente può essere il miglior alleato della Chiesa cattolica nella difesa dei ‘valori non negoziabili’. Putin ha cercato e avuto un prezioso riconoscimento internazionale dal Vaticano, avvalorato dalla visita del 25 novembre scorso. Dietro Putin c’è la Chiesa ortodossa, che in questo ambito è sulla linea della sorella cattolica. E’ ragionevole pensare che si stia delineando un asse Vaticano- Russia- Paesi ortodossi come ad esempio la Serbia per impedire che in campo internazionale tali valori vengano misconosciuti. All’asse citato si possono aggiungere Ungheria (con la sua nuova Costituzione molto esplicita in materia) e Croazia (il cui popolo-. nel silenzio imbarazzato della nota lobby e dei suoi addentellati politico-finanziari – con chiaro voto ha approvato il primo dicembre l’inserimento nella Costituzione dell’espressione “unione tra uomo e donna” quale precisazione della parola ‘matrimonio’. Tale asse si viene a contrapporre nei fatti allo schieramento che comprende tra gli altri la Francia di Hollande-Taubira (legge sui cosiddetti ‘matrimoni gay’, votata ignorando proprio la testimonianza pubblica di una parte molto consistente della società civile), l’Olanda apripista dell’eutanasia, il Belgio – in cui sta per essere approvata una legge inaudita e vomitevole che permetterebbe ai bambini malati di chiedere essi stessi l’eutanasia. Ma dove sono i cattolici? Qui bisogna scendere in piazza a oltranza! – la Gran Bretagna (con le ‘aperture’ del cosiddetto conservatore Cameron) e compagnia brutta. Cui naturalmente fa da gran protettore Barack Obama, espressione per antonomasia della ‘società liquida’ tanto amata dalla nota lobby e dai suoi servitori.

Quali secondo te gli effetti di un’eventuale alleanza tra Roma e Mosca per la pace in Siria, in Palestina, e in tutto il Medio Oriente?

Giuseppe Rusconi: Le ‘primavere arabe’ (come ha ben detto a www.rossoporpora.org  il cardinale patriarca Béchara Raï) si sono rivelate fin qui solo “un inverno e una notte senza alba non solo per i cristiani ma per tutti quanti”.  Gli Stati arabi e quelli occidentali (in testa gli Stati Uniti) che le hanno foraggiate hanno compiuto un errore gravissimo. Ora Obama versa lacrime di coccodrillo e ci sta ripensando, in particolar modo per quanto riguarda la situazione in Siria con i ribelli ormai dominati dalle fazioni fondamentaliste e ferocemente anti-cristiane. E’ evidente che l’alleanza di cui ho parlato prima può essere molto preziosa per cercare di almeno salvare il salvabile per quanto riguarda i cristiani in Medio Oriente. La pace in Medio Oriente con la soluzione del conflitto israelo-palestinese? Lì al momento non si vede razionalmente ancora una via d’uscita praticabile. Ma nulla si può escludere, anche ciò che al momento sembra quasi impossibile da concretizzare.

Alcuni già sostengono che si stia avverando la profezia della Madonna di Fatima, e cioè che la consacrazione della Russia a Maria porterà pace in tutto il mondo. Tu che ne pensi?

Giuseppe Rusconi: Penso che ciò sia possibile. E’ evidente che Putin non è un chierichetto, persegue i propri interessi geopolitici. Ma in questo momento essi coincidono con quelli della pace nel mondo. E di ciò tengano conto anche quei cattolici à la carte che criticano Putin per come ha agito con le ‘Pussy Riot’ e raddoppiano le critiche per il ‘no’ all’adozione di bambini russi nei Paesi che hanno riconosciuto le cosiddette ‘unioni gay’ (una decisione invece molto saggia dal punto di vista del bene dei bambini e dell’intera società).

Gli ultimi articoli sul tuo sito www.rossoporpora.org ?

Giuseppe Rusconi: Un paio di giorni prima di Natale ho pubblicato un articolo sul cosiddetto ‘Questionario bis” (in concorrenza con quello vaticano) elaborato – su mandato della Conferenza dei vescovi svizzeri – dall’Istituto socio pastorale di San Gallo in preparazione del Sinodo 2014 sulla famiglia. Il titolo è eloquente: “Il Questionario della famiglia à la carte”. La vigilia di Natale ho inserito un articolo-intervista con il vulcanico e sanguigno maestro spagnolo Pablo Colino, dal titolo sempre molto significativo: “Pablo Colino: ‘Il est né le divin Enfant’ meglio di mille prediche”; e ho anche riportato in un altro articolo quanto mi ha detto Giulia Arena, miss Italia 2013, sul Natale come momento fondamentale di “centralità della famiglia”. E’ il pensiero non così scontato di una diciannovenne di oggi, che sta vivendo una situazione in sé anomala, ma che resta con i piedi ben ancorati nella propria esperienza positiva di famiglia. 

(La seconda parte è stata pubblicata ieri, sabato 28 dicembre)