Lettura

La prima lettura di oggi ci presenta il piccolo e mortificato Israele, trasformarsi da “vermiciattolo” in strumento di Dio. La sua forza gli dà l’occasione di assistere agli eventi straordinari della salvezza: il Signore con la sua grande potenza stritolerà i monti e farà scaturire sorgenti nel deserto, disperderà la pula ma farà gioire il suo popolo. Il Regno di Dio non è opera dell’uomo: egli rimane sempre povero e incapace di realizzarlo, se il Signore non gli viene in aiuto. Da parte sua, Israele deve metterci tutta la sua disponibilità e la sua fiducia verso il Signore. 

Meditazione

Il Vangelo di oggi ci presenta il Signore Gesù fare l’elogio di Giovanni il Battista, ma ci colpisce il fatto che questo elogio sembra dimezzato dall’espressione che segue: «ma il più piccolo del Regno dei cieli è più grande di lui». In realtà, Gesù colloca Giovanni nel suo esatto contesto all’interno della rivelazione e della storia della salvezza. Il Battista, succedendo al profeta Malachìa, da cui prende il testimone, è l’ultimo dei profeti. Egli vive il suo ministero sulle soglie del Nuovo Testamento, egli è una sorta di portale magnifico che si apre verso il tempio nuovo di Cristo e che fa entrare i credenti insegnando loro la necessità della conversione e della purificazione. L’elogio di Cristo è grandissimo: «il più grande tra i nati da donna». Certamente, chi può paragonarsi a Giovanni? La sua vita fatta di ascesi e preghiera, il suo ministero profetico infuocato come quello di Elìa e potente come quello di Geremìa, cominciato già nel grembo della madre, quando, al saluto di Maria, sussultò, pieno di Spirito Santo, riconoscendo il Signore venuto a salvarci. E poi, le sue parole, che indicarono in Gesù l’Agnello che avrebbe portato su di sé il peso del peccato del mondo. Eppure, la sua grandezza è inferiore a quella fatta di pura grazia, che il più piccolo del Regno di Dio riceve dalla Redenzione del Signore. Giovanni stesso ne parteciperà il giorno in cui Cristo Risorto verrà a prenderlo e portarlo con sé nel suo Regno, facendogli superare la porta su cui si era fermato come profeta dell’antica economia della salvezza. Inoltre, la sua testimonianza profetica ci ricorda la necessità della fortezza nella fede, quella santa “violenza” che è indispensabile per poter entrare nel Regno e meritare la corona di gloria. 

Preghiera

Insegnami, o Signore, a non aver paura di testimoniare la mia fede e fa’ che diventi annunciatore forte del tuo Regno presso i miei vicini e amici, affinché possa essere, come Giovanni Battista, autentico precursore di Cristo, preparando la strada al Signore e aprendo i cuori dei miei fratelli. 

Agire

Cercherò ogni giorno di superare la vergogna di esprimere la mia fede, dialogando serenamente con i miei amici ed esponendo le verità in cui credo con sicura convinzione. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturali, tratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it