Lettura

L’ascolto della Parola di Dio si trasforma nell’obbedienza in azione serena e in adesione pronta alla volontà di Dio. La disponibilità a riconoscere i segni di Dio dimostra un’attenzione autentica e profonda alla volontà divina e non semplicemente un’adesione superficiale, come vorrebbe il re Acaz. Sarà il Signore stesso a rivelare nel segno dell’Emmanuele la sua volontà salvifica. Nell’Incarnazione, Dio svela il senso autentico della Parola dei profeti, il significato dell’antica alleanza, mostrando la via della giustizia e della verità in Cristo: il “Dio con noi”, redentore di ogni uomo.

Meditazione

Giuseppe è l’uomo dei sogni e l’uomo dell’obbedienza, il giusto di cui Dio si compiace. Nel sonno notturno l’uomo non può agire, è impotente perché le sue attività sono sospese, ma è proprio questo il momento che Dio sceglie per agire e svelare la sua volontà, comunicandola in modo misterioso ai suoi amici, come ci ricorda il Salmo: «Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare, voi che mangiate un pane di fatica: al suo prediletto egli lo darà nel sonno» (Sal 127,2). Dio prende l’iniziativa e svela nella notte, al suo prediletto, la sua volontà. Come era accaduto a Giuseppe, figlio di Giacobbe, anche Giuseppe, lo sposo di Maria, riceve da Dio nel sonno la rivelazione della sua volontà. Ciò che colpisce è però la prontezza della sua risposta. La sua obbedienza alla Parola di Dio è immediata, egli riconosce i messaggi divini perché il giusto vive in un rapporto diretto con il Signore. Il cuore di Giuseppe è sempre aperto verso Dio, pronto ad accogliere la sua Parola e a viverla. Come nell’Annunciazione Maria si offre al Signore come “serva” con il suo «Eccomi» pieno di fiducia, così Giuseppe non esita a cambiare i suoi progetti, a dissipare i suoi dubbi, a rasserenare il suo cuore alla luce della grazia e della volontà di Dio. Appena egli si desta dal suo sonno misterioso subito obbedisce, anche se non comprende appieno, anche se è chiamato a fare ciò che gli appare in contraddizione con i suoi pensieri. Accetta la novità del progetto di Dio e con semplicità risponde con la sua vita. Nel Magnificat, Maria ci ricorda che il Signore «disperde i superbi nei pensieri del loro cuore» ma «innalza gli umili». Questo è proprio ciò che accade in Giuseppe il Giusto.

Preghiera

O Signore della grazia e della misericordia, donami l’umiltà affinché possa sempre ascoltare e obbedire alla tua Parola, che il mio cuore si lasci plasmare dalla tua volontà così che la mia vita doni frutti di fede e d’amore illuminando il mondo e il cuore degli uomini con la gioia del tuo Vangelo.

Agire

Mi impegnerò ad essere autenticamente obbediente alla Parola di Dio e ai suoi precetti, cercando di vivere sempre con fedeltà e gioia nella Chiesa testimoniando la mia fede. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturalitratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it