Lettura

L’ultimo giorno dell’anno, al di là delle feste che tradizionalmente l’accompagnano, ripropone il prologo del Vangelo di Giovanni in una luce diversa. La prima lettura, tratta dalla prima lettera di Giovanni, ci presenta la problematicità della vita di fede della comunità cristiana dell’Apostolo. Vi sono discepoli che non sono in comunione con la comunità e non ne fanno più parte: la Chiesa vive a volte drammaticamente l’esperienza della sua povertà ma la luce di Cristo non viene meno e splende non lasciandosi vincere dalle tenebre del mondo, illuminando il cuore di ogni uomo che crede in lui. 

Meditazione

Il contrasto tra le tenebre e la luce è uno dei temi portanti del Vangelo di Giovanni, ma è anche uno dei temi fondamentali della nostra esperienza di fede. La vita di ogni giorno ci presenta questo contrasto, ne facciamo esperienza soprattutto nella nostra vita personale, il nostro cuore è spesso diviso tra tenebre e luce, si sente tante volte smarrito nel buio che lo circonda. La ricerca della verità che illumina, della luce che guida e riscalda il nostro cuore, impegna continuamente la nostra vita cristiana e non sempre riusciamo a trovarla e a goderne gli effetti. L’ultimo giorno dell’anno è un’occasione particolare per poter tracciare un bilancio del cammino intrapreso e vissuto durante i dodici mesi trascorsi. Le diverse esperienze, le sofferenze e le gioie, i peccati e le grazia ricevute si intrecciano nel cammino vissuto ma è proprio in questa concretezza dell’esistenza quotidiana che troviamo la presenza di Cristo che vuole incontrarci per rivelarci il suo amore infinito e per guidarci, con la sua luce, verso la meta. Spesso facciamo la drammatica esperienza delle tenebre: il buio del dolore e della prova, le tenebre del peccato che oscura il nostro cuore, l’oscurità che ci circonda e ci spaventa. Ma tutto questo è stato vinto dalla gloria di Cristo Risorto, la sua luce infinita ha vinto le tenebre, ha sollevato la coltre oscura e pesante che copriva il mondo, come aveva promesso il profeta Isaìa (Is 9,1-6). Quando il dubbio e l’angoscia ci assalgono non dobbiamo perdere la speranza ma dobbiamo aprire il nostro cuore a Cristo, dobbiamo trovare in Lui la gioia della grazia e scoprire tutte le meraviglie che ha compiuto per noi: intoniamo dunque con gioia il nostro “Te Deum” di ringraziamento a Colui che vince le tenebre. 

Preghiera

Signore di luce infinita, tu che ti sei fatto carne per noi e hai vinto le tenebre del mondo risorgendo glorioso, vinci le tenebre che pesano sul mio cuore affinché possa riconoscere le tue innumerevoli grazie e possa cantare con gioia il mio ringraziamento alla tua divina misericordia. 

Agire

Mi impegnerò oggi a ringraziare con cuore sincero il Signore per tutto ciò che mi ha donato quest’anno e cercherò di individuare tutto ciò che devo in futuro superare. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturalitratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it