Lettura

I brani evangelici che raccontano gli eventi dell’infanzia di Gesù ci presentano alcuni episodi scelti dagli evangelisti per essere riassuntivi e simbolici di quel periodo della vita di Cristo. Il racconto di Luca della presentazione di Gesù al tempio descrive sia l’entrata misteriosa del Messia nel santuario di Dio sia la profezia del mistero pasquale che Simeone pronuncia rivolgendosi a Maria. L’episodio di oggi ci presenta l’anziana profetessa, Anna, che annuncia al popolo la salvezza. Sono due figure “non ufficiali” di Israele a riconoscere il Messia, due poveri che però sanno vedere con occhi del cuore.

Meditazione

Il tempio di Gerusalemme è il centro della fede di Israele, la meta di ogni credente che trova in esso il segno della speranza, il luogo della preghiera. Gesù viene presentato al tempio e circonciso secondo la legge, ma le profezie che lo riguardano rendono questo rito, comune a tutti i bambini ebrei, un evento straordinario. Anna è una di quelle persone che attendono la redenzione del suo popolo; fin da ragazza ha vissuto protesa al compimento delle promesse, e da vedova ha seguito la vocazione contemplativa vivendo di preghiera nel tempio, trasformando la sua vita in dono d’amore al Dio d’Israele, proprio come le contemplative di oggi e di sempre, la cui verginità consacrata diviene segno dell’attesa del ritorno di Cristo Sposo. Così, Anna trasforma la sua vita in una lunga preparazione all’incontro con Dio. La donna, come il vecchio Simeone, ha atteso tutta la vita quest’ingresso del Messia nel suo tempio, ed ora i suoi occhi possono contemplare la Sua gloria riprendere possesso del Santuario dopo che lo aveva abbandonato (Ez 11,22-25). L’attesa si è compiuta, la gioia è grande. Ciò che colpisce in questi racconti di Luca è senz’altro il tipo di persone che riconosce in Gesù l’Atteso dei secoli. Come i pastori anche Anna e Simeone sono dei poveri; non sono sacerdoti del tempio, né farisei o appartenenti a qualche gruppo di maggiorenti, sono quei piccoli il cui sguardo è rivolto al Mistero di Dio. D’altronde, anche il Signore viene in povertà e semplicità, si manifesta come un bambino, che cresce e si sviluppa come ogni uomo. Vero uomo e vero Dio, egli viene ad aprire le porte del tempio a tutte le genti che lo accolgono con cuore puro e sincero.

Preghiera

O Signore, che hai voluto farti bambino in mezzo a noi per insegnarci la via dell’umiltà e della semplicità, manifestando così la tua gloria, insegnami a vivere in profondità la mia vocazione cristiana affinché possa vivere sempre tutto proteso nel bene, pronto a riconoscere con gioia la tua presenza.

Agire

Dedicherò più tempo alla preghiera e alla meditazione della Parola, affinché possa aprire le porte del mio cuore per riconoscere la presenza nascosta del Signore.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Marco Frisina, presidente della Commissione Diocesana di Roma per l’Arte Sacra e i Beni Culturalitratta dal mensile “Messa Meditazione”per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it