Con Bruno è quasi spontanea la confidenza dell’anima. Nel nostro ultimo incontro mi venne facile manifestargli una luce che mi confortava ad ogni pensiero della morte.
Non solo simpatizzo con questo pensiero, ma lo coltivo lasciando che mi accompagni nei più svariati momenti della giornata. E, nel sentirmi finalmente a casa mia, godo la leggerezza del navigare sopra un mare tranquillo e trasparente tanto da lasciarmi intravedere le bellezze e le novità del profondo; è un sorprendermi a contemplare dall’alto ciò che accade sulla terra.
Portato in questa dimensione, mi sento riempire di luce e di pace; l’occhio sembra abilitato a penetrare nella realtà opaca, a relativizzare e semplificare anche le più complesse problematiche. Il pensiero della morte ti dona un altro modo di considerare la vita.
Bruno, sorpreso dalla confidenza, mi dice: “E’ ciò che accade proprio quando si esce dall’oculista inforcando lenti nuove. Le cose che prima di cambiare gli occhiali vedevi sfocate o non vedevi affatto, ora le vedi più nitide e in una nuova luce. I nuovi occhiali ti rivelano che prima avevi una vista mancante, vedevi male o non vedevi addirittura la realtà.
Indossare il pensiero della morte è come applicare una lente che dona chiarezza, intensità ad ogni sguardo e ti immerge nella profondità della vita in ogni attimo presente. Il pensiero della vita eterna ti invita a godere la relatività delle cose, viste dalla luminosità dell’Assoluto.
Ciao da p. Andrea
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