Per la seconda volta in meno di due mesi, il rapporto su Salute e diritti sessuali e riproduttivi è stato respinto dal Parlamento Europeo. Il provvedimento, avanzato dall’eurodeputata socialista portoghese Edite Estrela, raccomandava a tutti paesi dell’Unione Europea l’inclusione dell’aborto tra i diritti umani e la sua disponibilità in tutti i sistemi sanitari nazionali europei.
Sollecitava inoltre la legalizzazione dell’aborto in paesi come la Polonia, l’Irlanda e Malta. Se fosse passato, il rapporto Estrela avrebbe precluso gli aiuti finanziari a paesi extracomunitari dove l’aborto non fosse legale e avrebbe messo seriamente a repentaglio il diritto all’obiezione di coscienza dei medici ed infermieri anti-abortisti.
Il rapporto Estrela, infine, avrebbe introdotto l’educazione sessuale scolastica fin dalla prima infanzia, introducendo persino i bambini sotto i 6 anni, alla pratica della masturbazione. Un grave intralcio, dunque, alla libertà educativa delle famiglie.
Contro il provvedimento si è schierata una petizione promossa da CitizenGO, appoggiata dal Forum delle Associazioni Familiari, dal Movimento per la Vita e da altre associazioni pro-life, ed approvata dall’Europarlamento, con il consenso dei Popolari, dei Conservatori e del gruppo euroscettico dell’EFD, con 337 voti favorevoli e 324 contrari.
L’onorevole Carlo Casini, presidente della Commissione Affari Costituzionali dell’Europarlamento, ha definito l’esito del voto come un “segnale positivo”.
In una dichiarazione rilasciata all’agenzia SIR, Casini ha detto: “La maggioranza dell’Europarlamento ha mostrato anche la insopportabilità di certe posizioni che si ripresentano a scadenze fisse”, sempre puntualmente lesive dei valori della vita, della famiglia e della libertà di educazione.
L’eurodeputato ha inoltre aggiunto che “alla luce di questo voto anche la possibilità che in futuro l’iniziativa dei cittadini Uno di noi (della quale Casini è il coordinatore per l’Italia, ndr) abbia un sostegno ampio in emiciclo è più solida”.
Soddisfazione è stata espressa anche da Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, secondo il quale il Rapporto Estrela presentava “una serie di proposte e linee guida inammissibili” e costituiva “un’intromissione, aberrante nei contenuti, in argomenti e tematiche di stretta competenza dei singoli Stati membri e non delle istituzioni europee”.
In un comunicato Belletti sottolinea che i “fortissimi dubbi anche procedurali” in merito alla ripresentazione del provvedimento, già bocciato dall’assemblea lo scorso 23 ottobre ma reiterato dalla Commissione Diritti della donna “con una forzatura senza precedenti delle procedure del Parlamento”.
Il presidente del Forum Famiglie ha definito il voto di oggi “una grande vittoria dei cittadini dell’Ue che in questi giorni avevano levato la loro voce attraverso mozioni e pressioni sui parlamentari. Per una volta questa voce è stata più forte di quella delle lobby che sostenevano la relazione”.
Sull’esito del voto, secondo Belletti, hanno influito sia il “prezioso lavoro” svolto dalla Federazione europea delle associazioni familiari (FAFCE) presso le istituzioni dell’Unione Europea, sia la campagna di Uno di Noi, che ha rappresentato “un segnale netto della volontà popolare degli europei sui temi legati al diritto alla vita”.
Il secondo respingimento del Rapporto Estrela al Parlamento Europeo è stato accolto da Paola Ricci Sindoni, presidente di Scienza & Vita, come un segno di “quel favor vitae che in troppi vorrebbero negare”.
Anche per Ricci Sindoni, Uno di Noi è stato un ottimo volano per il risultato odierno, in cui l’Europarlamento ha dato “un segnale forte e inequivocabile nei confronti di un testo dai contenuti inaccettabili e fortemente ideologizzato”.