Lo ha riferito Ivaylo Tinchev, nel corso del suo intervento alla riunione in cui erano presenti le delegazioni di “Uno di Noi” dei 27 Paesi dell’Unione Europea più la Croazia (che entrerà nella Ue il primo luglio), svoltosi a Roma, sabato 15 giugno.
Tinchev ha raccontato che l’attività di raccolta firme è iniziata a marzo. Sono stati contattati sacerdoti, associazioni, gruppi e animatori delle Chiese cattolica, ortodossa e protestante. Inizialmente, spiega il rappresentante della Bulgaria, sono stati organizzati incontri e distribuiti i formulari cartacei, con indicazioni su come raccogliere le firme online.
C’è voluto un po’ di tempo per far capire che l’iniziativa europea propone il riconoscimento dell’embrione fin dal concepimento e che chiede all’Unione Europa di non finanziare associazioni che promuovono l’aborto o di sostenere la ricerca medica che viola la dignità dei nascituri.
Tutto il Paese è stato inondato di formulari per raccogliere le firme ed è in corso, adesso, la raccolta. È stato confezionato anche uno special movie clip per far conoscere l’iniziativa. Più di 1000 quotidiani, poi, insieme a riviste e programmi televisivi e radiofonici, sono stati informati nel dettaglio sull’iniziativa.
La mobilitazione ha generato un primo grande risultato, ha sottolineato Tinchev, ovvero l’origine di un Movimento per la Vita, composto da membri delle Chiese protestanti, cattoliche e ortodosse, che in Bulgaria non è mai esistito prima.