Patriarca Sako: "Bene l'accordo con Parigi ma serve un mandato ONU"

Il patriarca caldeo commenta i recenti sviluppi della lotta al terrorismo in Iraq e sottolinea che “bombardare non è una soluzione”

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La chiesa caldea di Baghdad ha espresso il suo appoggio all’accordo di Parigi sulla lotta antiterroristica. Secondo il patriarca Mar Louis Raphael Sako, si tratta di un “fatto positivo”, tuttavia ogni azione “deve essere promossa dalle Nazioni Unite, non da un paese solo”.

Il “mandato ONU”, ha spiegato Sako all’agenzia Asia News, è auspicabile ma è anche importante che siano coinvolti i paesi arabi, poiché essi “conoscono la lingua, la mentalità e la geografia” della regione.

Per quanto riguarda la formazione del nuovo governo, il patriarca caldeo si è detto fiducioso ma ha anche aggiunto che “ci vuole tempo per una vera riconciliazione e tutti devono essere veri partner, non creare muri”.

Il problema dei profughi, ha puntualizzato, non riguarda solo i cristiani ma “tutte le minoranze, i sunniti, gli sciiti” che “devono essere protetti dalla comunità internazionale”.

Un grosso nodo riguarda anche l’avvio dell’anno scolastico, quantomeno in Kurdistan, dove si parla ed è insegnata la lingua curda e, dove, tuttavia, non vi sono scuole per tutti”.

Vi è poi una persistente carenza di alloggi, poiché, specie in vista dell’inverno le persone “hanno bisogno di un tetto e non possono stare nelle tendopoli”.

Il patriarca caldeo di Baghdad auspica infine che si vada a “rinforzare l’esercito irakeno e le milizie peshmerga curde, perché siano in grado di proteggere la gente” dalla minaccia terrorista.

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ZENIT Staff

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