La Diocesi di Milano si arricchisce di 30 nuovi seminaristi

Domani l’ingresso dei novizi a Venegono Inferiore. Poco meno della metà sono laureati, la maggioranza viene dall’area metropolitana

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Domani 30 giovani entreranno in Seminario a Venegono Inferiore (Va) cominciando il percorso di formazione spirituale e gli studi di Teologia che li porterà a diventare sacerdoti.

I novizi hanno un’età media di 24 anni (il più giovane ne ha 19 il più anziano 38). Tra loro 13 sono laureati: 4 in discipline umanistiche, tutti gli altri sono diventati dottori in facoltà scientifiche e tecniche. Nella futura classe ci sono, ad esempio, due laureati in medicina, due in ingegneria ed uno in nanotecnologie.  La zona pastorale vocazionalmente più “prolifica” è Milano (7 giovani) seguita da Rho (6), Monza (5), Melegnano (4), Varese (3), Lecco (3), Sesto San Giovanni (2). Si inverte una linea di tendenza che negli anni scorsi vedeva sempre prevalere la provincia sull’ area metropolitana. Ora, invece su 30 nuovi ingressi, 20 provengono dal contesto urbano milanese.  

«A volte mi intristisco pensando che, entrando in Seminario, perderò molte belle relazioni, ma sono convinto che le distanze spesso fortificano i rapporti e li rendono più veri», racconta Davide Serra, 19enne milanese, fresco di maturità classica. La decisione di verificare la sua vocazione Davide l’ha presa a fine estate, dopo averne a lungo parlato con il suo coadiutore ma l’evento decisivo è stato l’incontro due anni fa con la comunità ecumenica di frère Roger a Taizé. «Le grandi domande hanno iniziato a maturare in me allora, quell’esperienza forte mi ha cambiato la vita e mi ha fatto invertire la rotta, in un periodo per me difficile», spiega.

Per il coetaneo Stefano Formenti, originario di Lissone, fondamentale è stata l’esperienza di discernimento denominata “Salti di qualità” proposta ai giovani della Diocesi. «Il confronto con altri ragazzi di età ed esperienze diverse dalla mia, ma con le stesse mie domande e il mio stesso desiderio di ricerca, mi ha aiutato a maturare e crescere nelle mie scelte», confida Stefano, una maturità scientifica e un test di ammissione alla facoltà di medicina superato alle spalle.

Totalmente diversa è invece la storia di Luigi Marcucci, 32enne di Binago. «Per me quello di quest’anno è il secondo ingresso in Seminario – racconta -. Infatti ero entrato, in quello minore, per la prima volta nel settembre 1996 e avevo frequentato due anni di ginnasio e uno di liceo». Di quegli anni di studio Luigi dice di conservare ricordi bellissimi ma i tempi per una scelta definitiva non erano ancora maturi. «Sentivo la necessità di confrontarmi con altre vocazioni – prosegue -. Così ho terminato il liceo a Varese e mi sono laureato in Scienze dell’educazione in Bicocca. Ho lavorato per dieci anni nella scuola accanto a ragazzi con difficoltà e ho vissuto un’importante relazione con una ragazza». Per molto tempo l’idea di diventare sacerdote è stata lontana dai suoi pensieri; poi certi interrogativi hanno cominciato a risvegliarsi in lui. Nella sua vicenda anche un aneddoto curioso. «Nel 2002, all’uscita della basilica di San Vittore a Varese, il cardinale Martini mi riconobbe quale ex seminarista. Il giorno dopo gli scrissi una lettera, alla quale lui rispose con un biglietto che terminava con: “Non preoccuparti, perché tutto finirà bene”».

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ZENIT Staff

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