"Il giornalismo deve servire la verità e il bene dell'uomo"

L’arcivescovo Wacław Depo scrive agli operatori dei media in Polonia

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In occasione della Domenica delle Comunicazioni Sociali, che si svolgerà il 21 settembre in Polonia, l’arcivescovo Wacław Depo, presidente del Consiglio per le comunicazioni sociali presso la  Conferenza Episcopale Polacca, ha scritto una lettera speciale per i giornalisti e gli operatori dei media.

“La libertà divisa dalla verità sull’uomo degenera nella caparbietà della vita degli individui e, nella vita politica, nella violenza del più forte e nell’arroganza del potere. Pertanto i giornalisti, in conformità con la loro coscienza, devono opporsi ai gruppi di pressione, che si adeguano alle aspettative dei proprietari dei media e del potere politico”, ha scritto l’arcivescovo.

“I giornalisti  dovrebbero applicarsi non solo per informare i destinatari dei media, ma anche formare con le informazioni e,  in qualche modo, educare con i contenuti giusti”, ha aggiunto mons. Depo

Il Presidente del Consiglio per le comunicazioni sociali presso la Conferenza   Episcopale  Polacca ha sottolineato che lo scopo del giornalismo è “principalmente quello di servire la verità e il bene dell’uomo”.

Depo ricorda poi le parole di papa Francesco, secondo il quale “gli sviluppi dei trasporti e delle tecnologie di comunicazione ci stanno avvicinando, connettendoci sempre di più, e la globalizzazione ci rende interdipendenti”. 

“Tuttavia all’interno dell’umanità permangono divisioni, a volte molto marcate. A livello globale vediamo la scandalosa distanza tra il lusso dei più ricchi e la miseria dei più poveri. Spesso basta andare in giro per le strade di una città per vedere il contrasto tra la gente che vive sui marciapiedi e le luci sfavillanti dei negozi. Ci siamo talmente abituati a tutto ciò che non ci colpisce più. Il mondo soffre di molteplici forme di esclusione, emarginazione e povertà; come pure di conflitti in cui si mescolano cause economiche, politiche, ideologiche e, purtroppo, anche religiose”, prosegue Depo, citando ancora le parole di papa Francesco e aggiungendo che “i media possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri; a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana che spinge alla solidarietà e all’impegno serio per una vita più dignitosa”.

Ricordando anche  le parole di San Giovanni Paolo II, l’arcivescovo scrive ai giornalisti che “il mondo della comunicazione sociale, con i suoi operatori e la moltitudine dei recettori, deve svolgere con fedeltà la sua funzione al servizio della verità, della libertà, della promozione di tutto l’uomo in tutti gli uomini”.

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Mariusz Frukacz

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