Lungo il corridoio che affianca la basilica di S. Teresa passano la nonna e la mamma di Melita spingendo lentamente un passeggino. Non posso non buttare l’occhio: la piccola di sette mesi si è abbandonata a un sonno profondo.
Di fronte al mio incanto, la nonna sembra volermi spiegare il motivo per cui la bambina dorme così saporitamente. Mi affretto io a dare la mia spiegazione dopo averla vista distesa e dormiente in posizione di chi è disarmato: con le braccine in alto.
“Qui ci troviamo avvolti dalla spiritualità dell’infanzia, incarnata in Teresa di Gesù Bambino. Melita si è completamente arresa” – esclamo, guardando la mamma. Non avevo finito di parlare che la nonna, con il tono di chi ha da raccontare una meraviglia, ferma la carrozzina e mi dice: “La piccola, dopo aver tenuto gli occhi sbarrati su ciascun quadro di s. Teresa appesi lungo le pareti, si è quasi di colpo completamente addormentata”.
Allora mi è sembrato logico ringraziare Dio della visione che scorreva davanti ai nostri occhi in quel corridoio: Melita si è addormentata dopo aver assimilato, attraverso i suoi occhietti innocenti, la via dell’infanzia.
Noi, ammirando il totale spirito di fiducia della piccola, stiamo imparando a fidarci ciecamente di Dio, abbandonandoci totalmente nelle sue mani, proprio come Melita.
Ciao da p. Andrea
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