L'interpretazione fanatica delle Scritture è un "paganesimo grossolano"

Il rabbino Skorka interviene all’incontro internazionale di Anversa promosso da Sant’Egidio assieme a Zygmunt Bauman, Andrea Riccardi ed altri esponenti del mondo politico, religioso e culturale

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Intellettuali, leader religiosi e politici si sono succeduti oggi nel corso della giornata centrale dell’Incontro Internazionale della Comunità di Sant’Egidio, in corso fino a domani ad Anversa sul tema La pace è il futuro: religioni e culture in dialogo cento anni dopo la Prima Guerra mondiale.

Il sociologo polacco Zygmunt Bauman ha descritto il dialogo come qualcosa di diverso da “una serie di monologhi nei quali i relatori cercano di sopraffarsi l’un l’altro”: si tratta, piuttosto, dell’“arte più importante che vogliamo imparare per mantenere la pace nel pianeta”. Chi rifiuta il dialogo, ha aggiunto, è “una persona corrotta”.

Nella “società liquida” dominata dalla virtualità, principale oggetto di studi da parte di Bauman, internet può diventare “uno dei modi che consente di rifiutare tutto ciò che non si vuole vedere”.

Il dialogo, ha proseguito il sociologo, si articola in “tre livelli”, il primo dei quali è la “socialità, grazie alla quale si accettano gli altri intorno a noi”, seguita dalla “solidarietà, che è un processo di riconciliazione per raggiungere l’unità”.

Il dialogo più efficace, ha poi concluso Bauman, è tuttavia quello informale, “aperto e basato sulla cooperazione”, nel quale emergono idee e nel quale si è “disposti a viaggiare su una strada a due sensi, diventando maestre e alunni allo stesso tempo”.

Da parte sua Abraham Skorka, rabbino di Buenos Aires, noto per la sua amicizia con papa Francesco, sin dai tempi in cui Bergoglio era arcivescovo della capitale argentina, ha stigmatizzato coloro che “interpretano fanaticamente la Scrittura, credendosi gli unici possessori della comprensione corretta della stessa e con il diritto di sottomettere abominevolmente tutti quelli che non coincidono con le loro visioni”.

Costoro, ha spiegato il rabbino, “svuotano l’autentico contenuto del loro credo, trasformandolo in paganesimo grossolano”.

Secondo Skorka, “un’attenta lettura della Bibbia ebraica permette di comprendere che l’uomo è un essere pieno di conflitti, col nostro prossimo e, a livello di popoli, gli uni contro gli altri”, tuttavia le Scritture rimandano sempre a “lottare con le nostre passioni al fine di risolvere i nostri conflitti”.

Il rabbino ha quindi concluso, ricordando che la “misericordia” e la “giustizia” sono dei tratti comuni a tutte le religioni, valori intorno ai quali si può operare per costruire la pace.

È seguita la drammatica testimonianza del parlamentare iracheno, Vian Dakheel, membro della comunità yazida, che ha riferito di violenze anche su donne, bambini e anziani, da parte dei terroristi islamici.

Secondo Dakheel sono state finora 3000 le “persone morte, uccise dai miliziani dell’Isis o sfinite per la fame e la sete durante la fuga sulle montagne del Sinjar”, mentre sono 5000 le “persone rapite, centinaia le ragazze violentate o vendute come schiave, come nella cittá di Mosul dove erano offerte al prezzo di 150 $”.

Nel villaggio di Kojo, abitato da 2000 yazidi, gli abitanti sono stati costretti a “scegliere tra la conversione all’Islam e il massacro”, mentre un antico santuario nel villaggio di Jdal è stato fatto saltare in aria dai miliziani del califfato.

A conclusione del suo intervento, il parlamentare iracheno ha lanciato un appello alla comunità internazionale chiedendo al Comitato per i Diritti dell’Uomo e al Consiglio di sicurezza dell’ONU di avviare un’inchiesta sul massacro che ha coinvolto gli Yazidi.

Nel suo intervento il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, ha ribadito che non può esistere “guerra e violenza nel nome di Dio” e, di fronte allo scenario mondiale attuale, si è domandato: “la pace rappresenta il nostro futuro?”.

La risposta è nel lungo cammino di pace, iniziato nel 1986, con il primo incontro interreligioso di Assisi, in occasione del quale San Giovanni Paolo II, sottolineò che “la pace è un cantiere aperto a tutti, non solo agli specialisti, ai sapienti e agli strateghi”. Proprio per questo, ha concluso Riccardi, la pace, sebbene calpestata in troppe regioni del mondo” è un “grande ideale, che può ispirare politiche e vite personali”.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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