In una conversazione a ruota libera, Guido mi ha fatto notare come in casa sua si avvicendano varie persone a seconda delle varie necessità che si presentano via, via in famiglia.
Al mattino, a giorni alterni, si presenta la badante per la moglie inferma; tutti i giorni, per preparare il pranzo e la cena, viene una cuoca che abita accanto a noi; a giorni alterni, la coiffeuse viene a riordinare i capelli alla mia signora; due giorni alla settimana anche il giardiniere ha qualche ora da passare tra le aiuole del giardino…
In casa Reni è sorto una domanda: come si potrebbe ridurre il numero di persone che vengono a “servire”? Oltre tutto si potrebbe ridurre il costo di fine mese. Non potresti tu, Guido, accorpare tutto nei tuoi servizi, già che ne hai le capacità e le possibilità?
La prima risposta di Guido è che non se la sente, né ritiene dignitoso fare da “badante”, da “giardiniere”, da “cuoco”… Come semplificare tutti questi mestieri?
-“Semplice” – sintetizzò Fermo – “Alla base di tutte le prestazioni di casa tua ci sta il tuo amore verso tua moglie. Ognuna di queste azioni allora è ugualmente importante per tua moglie; in forme diverse arriva a lei comunque il tuo amore.
Senza saperlo, mettendo il tuo amore alla base dei vari momenti della giornata, t’accorgerai alla sera d’aver fatto il cuoco, il marito, il giardiniere, il badante, il coiffeur, l’infermiere…Ma tutto è stato possibile e benefico perché, comunque, ami e hai amato”.
Ciao da p. Andrea
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