Fermare gli islamisti per salvare la pace nel mondo

Nuovo appello alla comunità internazionale del patriarca maronita Rai, il quale invita a fugare un equivoco: “Noi cristiani in Medio Oriente non siamo una minoranza”

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“Quello che sta succedendo per mano dello Stato islamico e di altri gruppi fondamentalisti, ci riporta alla preistoria, ci riporta al tempo in cui ancora non c’era alcuna legge”. Un salto indietro nel tempo che inquieta è quello proposto dal patriarca di Antiochia dei Maroniti Bechara Boutros Rai, per descrivere alla Radio vaticana la crisi che sta attraversando gran parte del Medio Oriente.

Secondo il cardinale libanese è “un grande scandalo” il silenzio “assoluto” del mondo intero, dinanzi a jihadisti che minacciano i cristiani: “o vi convertite all’Islam o pagate la tassa, perché non siete musulmani, o lasciate subito le vostre case. Avete due giorni, altrimenti… la spada”.

È per questo, aggiunge il card. Rai, che le Chiese orientali si sono riunite a Bkerkè, in Libano, e hanno lanciato un appello alla comunità internazionale per intervenire con urgenza. Mettere fine alle attività di Isis e altri gruppi terroristici che agiscono in nome dell’Islam significa – aggiunge il porporato – “salvare la dignità stessa dell’umanità e salvare la pace nel mondo: questi gruppi minacciano il mondo intero, perché sono ricchi, sostenuti finanziariamente e con tutte le armi sofisticate date dai diversi Stati… Costituiscono una minaccia enorme!”. Il Patriarca annuncia inoltre che sarà a Washington, dal 9 all’11 settembre, per ribadire questo appello nel corso del convegno dal titolo “In difesa dei cristiani del Medio Oriente”.

Il card. Rai ci tiene inoltre a sottolineare che “noi cristiani del Medio Oriente non siamo una minoranza”, poiché “lo statuto di minoranza non si applica ai cristiani, si applica ai gruppi etnici, ai gruppi politici, ai gruppi culturali”. E spiega inoltre: “Siamo cittadini di tutti questi Paesi del Medio Oriente da duemila anni, 600 anni prima dei musulmani. Abbiamo vissuto con i musulmani 1400 anni e abbiamo trasmesso loro i valori del Vangelo, i valori e la dignità della persona umana, la sacralità della vita umana; ma abbiamo anche ricevuto dalle tradizioni e dai valori dei musulmani: abbiamo costruito una cultura insieme, una civiltà insieme”. Siria, Egitto, Giordania, Palestina e Iraq sono – aggiunge il porporato – “culture cristiane, con un fondamento interamente cristiano”.

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ZENIT Staff

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