Sdegno e vergogna: la Conferenza Episcopale italiana esprime il suo disappunto per le condizioni degli immigrati nel centro di accoglienza di Lampedusa, dopo le recenti scandalose immagini diffuse dal Tg2. A parlare è monsignor Giancarlo Bregantini, presidente della commissione Lavoro, Giustizia e Pace della CEI che accusa lo Stato e tuona: “Il video che mostra gli orrori a Lampedusa suscita sdegno, ma è una vergogna anche l’inadeguatezza delle risposte” date dopo la strage di qualche tempo fa. Dall’isola siciliana, informa inoltre il presule, arriverà una croce fatta con i rottami delle barche degli immigrati che aprirà la 46° marcia nazionale per la Pace che si terrà il 31 dicembre a Campobasso.
Anche l’Ordine dei medici, commentando il video del telegiornale, ha affermato: “Le immagini si qualificano da sole. La situazione deve essere sfuggita di mano. Quello che abbiamo visto è molto grave”. Sul caso è poi intervenuto il commissario Ue agli affari interni, Cecilia Malmostrom, che -riferisce il quotidiano La Repubblica – ha espresso “seria preoccupazione” per le condizioni degli immigrati nel centro di accoglienza dell’isola, e, in una nota pubblicata oggi, ha annunciato che sono state già avviate “indagini sulle condizioni deplorevoli in molti centri italiani di detenzione, incluso quello di Lampedusa”, e che non si esiterà “a lanciare una procedura di infrazione per garantire che gli standard e gli obblighi europei siano pienamente rispettati”.
La commissaria – afferma ancora il quotidiano – minaccia inoltre di tagliare i fondi UE per l’Italia per l’assistenza nella gestione degli immigrati irregolari: “La nostra assistenza e il nostro sostegno alle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori può continuare solo se il paese garantisce condizioni di accoglienza a immigrati, richiedenti asilo e rifugiati, che siano umane e dignitose”, ha dichiarato la Malmostrom.
Intanto, la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo di ‘atti relativi’ sul trattamento antiscabbia a cui sono stati sottoposti gli immigrati nel centro di contrada Imbriacola, a Lampedusa. Il reato ipotizzato è al momento quello di violenza privata, a carico di ignoti. Del fascicolo è titolare lo stesso procuratore capo, Renato Di Natale, che acquisirà la versione integrale del video ripreso con il telefonino da un siriano ospite del centro di Lampedusa e parzialmente trasmesso dal Tg2. Il procuratore Di Natale ha deciso anche di interrogare l’autore che ha suscitato lo sdegno dell’intero Paese.