Il Forum delle associazioni familiari, a nome non solo dei due milioni e mezzo di famiglie che riunisce ma di tutte le famiglie italiane, ha inviato, alla vigilia dell’approvazione della legge di stabilità una lettera aperta al presidente del consiglio, Enrico Letta.
“Un appello dell’ultima ora affinché la legge di stabilità possa diventare finalmente più equa verso le famiglie, cioè verso chi faticosamente e coraggiosamente tiene in piedi l’Italia”, si legge nella missiva. È nota ed incontestabile, è scritto nella lettera “la crescente difficoltà delle famiglie ad assolvere ai propri compiti e nel contempo a garantire la necessaria coesione sociale”.
Preoccupa in modo particolare la situazione “delle famiglie con figli, che maggiormente portano il peso della crisi, che costruiscono con più coraggio il futuro del nostro popolo, e che sembrano totalmente scomparse tra le priorità del sistema Paese”.
Già “l’approvazione del nuovo ISEE rischia di indebolire ulteriormente quelle poche tutele sociali garantite ai più bisognosi da un sistema pubblico di servizi inadeguato e inefficiente. In sede di attuazione del nuovo ISEE le rinnoviamo con forza la necessità di costruire un sistema di osservazione e monitoraggio del suo impatto sulle famiglie, in cui la società civile, le famiglie e le loro associazioni abbiano voce in capitolo”.
Ora, dalla legge di stabilità “le famiglie subiranno un’altra stangata, per nulla mitigata da qualche intervento disorganico”. La nuova imposta comunale, ad esempio, “oltre ad aumentare il carico fiscale su tutte le famiglie – anche quelle che possiedono solo la casa di abitazione – avrà come conseguenza che anche quelle famiglie che prima erano esentate dall’IMU ora pagheranno, senza che sia dato il giusto peso ai carichi familiari e alle particolari situazioni di disagio. Inoltre le poche risorse messe a disposizione dei comuni per ‘eventuali’ detrazioni per carichi di famiglia, anche qualora venissero effettivamente destinate a tale finalità, non saranno sufficienti a rendere più equa la nuova imposta”.
“A fronte dell’aumento della tassazione sulla casa la modesta riduzione del cuneo fiscale pare soltanto una misura di facciata”. Da qui l’appello reintrodurre “detrazioni dall’imposta sulla prima casa che siano commisurate ai carichi familiari”, a non ridurre “le scarse detrazioni vigenti” a tenere conto “delle fasce più bisognose della popolazione”. E soprattutto a non far “pagare solo alle famiglie e ai lavoratori l’inefficienza di troppe parti dello Stato e degli enti locali e l’incapacità di troppi amministratori”, conclude poi la lettera.