Premio Ruah per la Pace, per l'Arte e per la Cultura

Il 23 dicembre, al Teatro Ghione di Roma, la III edizione del premio ideato dall’Associazione “Le opere del Padre” in memoria di Shahbaz Bhatti

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Il prossimo 23 dicembre, alle ore 20.30, si svolgerà al Teatro Ghione di Roma (via delle Fornaci 37) la consegna del Premio Ruah per la Pace e del Premio Ruah per l’Arte e la Cultura. L’evento, giunto alla sua terza edizione, è ideato e organizzato dall’Associazione Le opere del Padre e dalla Star Rose Academy per ricordare la memoria di Shahbaz Bhatti. Si vuole onorare la testimonianza di un personaggio, il primo cristiano nominato in Pakistan ministro federale per le minoranze, assassinato due anni addietro a Islamabad da fanatici islamici. Un uomo che, per il suo leale impegno contro ogni discriminazione sociale e religiosa, è diventato un segno di speranza per il suo popolo, anche se le ultime notizie provenienti dal Pakistan sembrano disegnare un peggioramento per la condizione delle minoranze in quel Paese.

L’intento del Premio, davanti al male della storia e al dolore del mondo, è d’invitare a sperare in un futuro nuovo di mutua e pacifica comprensione tra culture e tra religioni e in un rinnovato inno alla vita. Le religioni sono per dare senso e salvezza al vivere degli uomini e non hanno nulla a che fare con chi usa il sentimento religioso per giustificare un oscuro istinto di morte.  

Il Premio Ruah per la Pace sarà conferito al fratello di Shahbaz, Paul Bhatti che, avendone raccolto l’eredità politica e morale, ha a cuore un dialogo sereno e costruttivo con la maggioranza musulmana del suo Paese. Il Premio Ruah per l’Arte e la Cultura sarà consegnato a Flora Gualdani, come segno di apprezzamento per la sua opera letteraria Betlemme Betlemme, speranza futura che rispecchia la sua opera di Casa Betlemme, dove dà assistenza e difesa alla vita nascente.  La consegna del Premio Ruah per la Pace sarà occasione di un confronto tra diversi testimoni qualificati sulla condizione dei cristiani in terre d’islam; oltre a Paul Bhatti, ci sarà Fra Georges Abou Khazen, nuovo vicario apostolico latino di Aleppo, e l’islamologo Giovanni Rizzi.

La serata, che avrà la partecipazione di esponenti della cultura e dello spettacolo, nasce con il patrocinio della Regione Lazio, della Custodia di Terra Santa e del PISAI (Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica). Per l’occasione, sarà rappresentato il dramma Ci vediamo a colazione. Lo spettacolo, per la regia di Claudia Koll, s’ispira alla vicenda di Shahbaz Bhatti, è stato sceneggiato da Michele Casella e rivisitato da Giuseppe Bellia che ne ha scritto gli interludi poetici. La pièces, in un intreccio di vita ordinaria e di poesia che cerca di dire di Dio «con arte», ricostruisce gli incontri che occasionalmente Shahbaz, nel settembre 2010, ha avuto a Roma, dove si trovava in visita di Stato. I dialoghi ricostruiscono l’affabile umanità di Shahbaz che si mostra attento ai grandi problemi come anche alle singole persone che incontra nel suo breve soggiorno romano.

Durante la serata si raccoglieranno fondi per il progetto Gerusalemme, Pietre della Memoria. L’iniziativa intende aiutare le famiglie cristiane più povere della Città Santa per preservarne con la loro presenza la peculiare identità religiosa di “Città della pace“.

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ZENIT Staff

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