"Legge sull'omofobia e ideologia del gender: quali ricadute su famiglia e società?"

A Salerno un convegno con Giacomo Samek Lodovici e Domenico Airoma

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“Non colpisce un comportamento, ma un modo di pensare e di essere”. Con queste parole il dott. Domenico Airoma, Procuratore della Repubblica aggiunto presso il Tribunale di Cosenza, ha commentato il ddl Scalfarotto in un importante convegno organizzato a Salerno lo scorso venerdì 29 novembre nell’Aula Magnadel chiostro del Convento dell’Immacolata sul tema: Legge sull’omofobia e ideologia del gender: quali ricadute su famiglia e società?”.

L’incontro, promosso dall’associazione culturale “Veritatis splendor” e da “Alleanza Cattolica”, ha visto la partecipazione del prof. Giacomo Samek Lodovici, docente di Storia delle dottrine morali presso l’Università Cattolica di Milano, e dell’avv. Giovanni Formicola, socio fondatore e Reggente per la Campania di Alleanza Cattolica.

Dopo un breve intervento introduttivo del prof. Marco Di Matteo, Presidente dell’Associazione “Veritatis Splendor” sulla dilagante fluidità dei generi sessuali, per cui si è giunti a contarne addirittura diciassette, il dott. Airoma ha presentato la proposta di legge che punisce fino a un anno e sei mesi di reclusione chiunque istighi alla discriminazione per motivi fondati sull’omofobia. Sulla base di tale principio chiunque potrebbe essere tacciato di comportamenti potenzialmente omofobi.

“L’eterosessismo diviene allora, paradossalmente, la causa principale di una condotta penalmente rilevante anzi – ha proseguito Airoma – si potrebbe accusare comunque qualcuno di omofobia interiorizzata, quella di cui sarebbero vittima le stesse persone omosessuali”.

Il Dott. Airoma ha denunciato pertanto “l’offensiva liberticida” corroborata anche dal recente decreto legge 128/2013, che prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro per la formazione obbligatoria del personale scolastico al fine di superare gli stereotipi e le discriminazione di genere. Insomma, come per ogni ideologia che si rispetti, professare le proprie convinzioni omofobe sembra concesso solo all’interno di organizzazioni chiuse o ben delimitate. Il ddl Scalfarotto imporrebbe sostanzialmente “una libertà d’opinione vigilata”, spianando la strada al matrimonio omosessuale, alla deregolamentazione della fecondazione artificiale e alla prassi dell’utero in affitto. Se, per dirla con Stefano Rodotà, “un altro diritto è possibile, tuttavia – ha concluso Airoma – un’altra natura sicuramente non è possibile”.

Nella sua relazione il prof. Giacomo Samek Lodovici si è soffermato sui presupposti filosofici dell’ideologia del gender, che ha radici molto antiche. Risale infatti allo gnosticismo l’idea di un essere umano indifferenziato, mentre in età moderna è Rousseau a sostenere che la cultura corrompa la natura originaria dell’uomo. In realtà lo sfondo antropologico che nega la conoscibilità della realtà della natura umana è costituito dal relativismo, che afferma che non esiste alcuna verità oggettiva e che è la realtà a doversi adeguare all’uomo, e non viceversa.

In un contesto simile evidentemente “ogni desiderio diventa diritto” e l’ideologia di genere incarna proprio tale possibilità di costruire l’identità sessuale a prescindere dal dato biologico. I rapporti Kinsey e l’“esperimento perfetto” che avrebbe dovuto dimostrare che il genere fosse soltanto psicologico, cioè la tragica storia di Bruce-Brenda Breimer conclusasi con il suicidio, rivelarono invece esattamente il contrario.

“L’identità, che è maschile o femminile, è geneticamente determinata per ogni singola cellula. Esiste una natura oggettiva, che non è da intendersi semplicisticamente come il mondo vegetale o animale, ma quale regno dei fini che l’uomo non può trasgredire”, ha sottolineato Giacomo Samek Lodovici. A tal proposito, il docente ha citato lo studio di Steven Rhoads, disponibile anche in italiano (Uguali mai, Lindau 2006, pp. 456), in quanto offre una miniera di prove scientifiche che dimostrano come queste differenze sessuali non siano il frutto di un plagio culturale o di una radicata convenzione sociale, ma siano innate e si evincano già nei primissimi gesti e comportamenti dei neonati.

“Purtroppo oggi ci si è ridotti a dover argomentare l’evidenza, il che depotenzia l’evidenza stessa” – ha constatato con amarezza l’avv. Giovanni Formicola – “chi nega l’evidenza non vuole ragionare”. Dinanzi alla diffusa “imbecillità supponente” delle nuove direttive europee in materia di orientamenti sessuali, che culmina nei programmi di educazione sessuale sconcertanti promossi nelle scuole in Croazia e in Svezia, bisogna però avere il coraggio di riaffermare con forza la verità sulla natura umana. Tutto il resto sono “tendenze sessuali private, che tali devono rimanere”.

Altrimenti, per citare un brano profetico di G. K. Chesterton menzionato anche dal prof. Samek Lodovici, «la grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. È una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. È una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto».

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Fabio Piemonte

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