di Anne Kurian
ROMA, giovedì 23 febbraio 2012 (ZENIT.org) - La diocesi di Parigi celebra la chiusura del processo diocesano della causa di beatificazione e canonizzazione del professor Jérôme Lejeune (1926-1994). È “un primo passo importante” verso gli altari dello scopritore dell’anomalia cromosomica all’origine della sindrome di Down, la trisomia 21.
La fine dell’indagine a livello diocesano verrà celebrata solennemente durante una sessione pubblica mercoledì 11 aprile 2012, alle ore 17, nella cattedrale parigina di Notre-Dame. Per l’occasione, saranno eseguiti anche i vespri solenni alle ore 17.45, presieduti da Dom Jean-Charles Nault, abate dell’Abbazia benedettina di Saint-Wandrille e postulatore della causa, ed una “Messa per la Vita”, alle ore 18.30, presieduta da monsignor Eric de Moulins-Beaufort, vescovo ausiliare di Parigi.
“È un primo passo importante perché segna la fine dell’indagine informativa”, ha detto il postulatore, precisando però che “in questa fase dell’indagine, nessuna conclusione viene data dalla Chiesa”. Infatti, “lo studio qualitativo della vita e delle virtù verrà effettuato nell’ambito dell’inchiesta romana”, che inizia subito dopo la chiusura del processo diocesano.
Mayté Varaut, presidente dell’associazione Amici del professor Jérôme Lejeune, coinvolta nel processo di beatificazione, riferisce che l’organismo sta ricevendo testimonianze “dal mondo intero”, anche da parte di “studiosi felici di manifestare che non c’è contraddizione tra la fede e la scienza”. L’associazione ha messo in luce anche testimonianze provenienti da “una nuova generazione di giovani impegnati al Servizio della Vita”.
L’associazione Amici del professor Jérôme Lejeune auspica che la testimonianza dello scienziato “susciti nuove vocazioni di cristiani pronti ad essere Servitori della Vita, con intelligenza, coraggio e lealtà, per il vero bene dell’Uomo e dell’Umanità”.
Il processo diocesano della causa di Jérôme Lejeune è stato aperto il 28 giugno del 2007 a Parigi. Vi hanno partecipato una ventina di volontari, esperti storici, scienziati e teologi. Dopo la chiusura della fase diocesana, il dossier si trasferisce a Roma, presso la Congregazione per le Cause dei Santi, per l’esame del carattere “eroico” delle sue virtù. Per la beatificazione, sarà poi necessario il riconoscimento di un “miracolo” attribuito alla sua intercessione.
Sposato e padre di famiglia, Jérôme Lejeune è stato medico e ricercatore. Ritenuto il “padre della genetica moderna”, fu insignito nel 1962 con il Premio Kennedy, per la scoperta dell’origine cromosomica della trisomia 21. È noto per aver assistito e seguito numerosissimi pazienti con deficit intellettivi e per il suo impegno a favore del rispetto per la vita umana. È stato membro dell’Accademia delle Scienze morali e politiche ed è stato insignito di numerose onorificenze internazionali.
Nel 1997, in occasione del suo viaggio in Francia per la Giornata Mondiale della Gioventù, Papa Giovanni Paolo II si recò a Châlo Saint Mars, nell’Essonne, per pregare sulla tomba del suo amico, che aveva nominato il primo presidente della Pontificia Accademia per la Vita.
[Traduzione dal francese e rielaborazione a cura di Paul De Maeyer]