Quando indossare la dalmatica

In quali momenti i diaconi devono indossare il celebre abito che gli è proprio?

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Non assisto mai alla Messa indossando solo l’alba e la stola. Insisto a portare la consueta veste sacra del diacono, la dalmatica. Nel servizio dell’Eucaristia, devo o non devo indossare la dalmatica? È una veste riservata solo ai servizi sacramentali, come l’Eucaristia? Inoltre, un diacono può indossare la dalmatica quando celebra un battesimo o presiede il sacramento del matrimonio? — J.M., Tampa, Florida (USA)

A questa domanda sollevata da un nostro lettore statunitense, padre Edward McNamara L.C., professore di liturgia e decano di teologia presso il Pontificio Ateneo “Regina Apostolorum” di Roma, ha formulato la seguente risposta.

La veste propria di un diacono durante la Messa è l’alba (con l’amitto se necessario), cingolo, la stola indossata alla maniera diaconale e la dalmatica. Sia la stola che la dalmatica devono essere del colore corrispondente al giorno del tempo liturgico.

La dalmatica è una lunga tunica che arriva all’altezza dei ginocchi ed è provvista di ampie maniche. Questa veste è originaria dalla Dalmazia – nell’attuale Croazia – ed è stata introdotta nell’antica Roma nel corso del II secolo d.C.

Più lunga – arrivava fino ai talloni – e più ampia rispetto ad oggi, la dalmatica non era ben vista all’inizio, anche perché veniva ritenuta un po’ effeminata. Più tardi invece, è diventata popolare tra i senatori romani e i funzionari imperiali come sostituto della toga e veniva persino usata come veste da indossare durante la cerimonia d’investitura dell’imperatore.

Questo spiega perché divenne la veste propria del Papa e dei vescovi. È stata introdotta come veste distintiva dei diaconi di Roma durante il pontificato di papa Silvestro I (314-335) e progressivamente è divenuta la veste liturgica per eccellenza di questa categoria di ministri. Per un certo periodo, in particolare dal IX al XIV secolo, anche i vescovi e persino i sacerdoti portavano la dalmatica sotto la casula o pianeta. Questo uso persiste ancora oggi, ma solo per i vescovi, che indossano una dalmatica leggera sotto la casula nelle celebrazioni solenni, in particolare le ordinazioni.

Secondo la prassi corrente, i sacerdoti che celebrano secondo la forma ordinaria non usano mai la dalmatica. Nella forma straordinaria ci sono alcune celebrazioni solenni nelle quali un sacerdote sostituisce il diacono, e quindi si veste di conseguenza. Allo stesso modo in occasioni eccezionali i cardinali diaconi che servono il Pontefice adoperano la dalmatica.

Per quanto riguarda il suo utilizzo normale, possiamo dire che la dalmatica sta al diacono come la casula sta al sacerdote. Quindi, nella maggioranza dei casi il diacono può utilizzare la dalmatica solo nelle situazioni in cui il sacerdote porterebbe la casula.

Un’eccezione a questa regola è quando un diacono accompagna un vescovo o un sacerdote che indossa un piviale in una solenne celebrazione della Liturgia delle Ore o per la benedizione con il Santissimo Sacramento.

Per quanto ho potuto constatare, non ci sono situazioni rituali in cui un diacono usa la dalmatica da solo. Sembra che venga utilizzata solo quando esercita le sue funzioni accompagnando un vescovo o sacerdote.

Perciò, proprio come un sacerdote non usa la casula per un servizio di comunione, il diacono non indossa la dalmatica in quell’occasione. Lo stesso si può dire di altre celebrazioni di sacramenti e sacramentali, come le esequie senza la Messa.

La veste propria per le celebrazioni, come battesimi, matrimoni, funerali e simili, senza Messa è l’alba (o la cotta sopra la veste talare), la stola e il piviale del colore liturgico appropriato. Nella maggior parte dei casi il colore appropriato sarà il bianco, anche se viola può essere utilizzato per i funerali. Questi paramenti possono essere usati sia da sacerdoti che diaconi, con l’unica differenza il modo di indossare la stola.

 [Traduzione dall’originale inglese a cura di Paul De Maeyer]

***

I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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Fr. Edward McNamara

Padre Edward McNamara, L.C., è professore di Teologia e direttore spirituale

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