Il Papa e il Poverello d'Assisi

Padre Pietro Messa racconta il carisma di San Francesco e i punti di comunanza con l’attuale Pontefice che ne ha preso il nome

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Che cosa fece San Francesco di Assisi per la Chiesa e per il popolo del suo tempo?

Francesco d’Assisi, figlio del mercante Pietro di Bernardone, nel 1206 circa cambiò stile di vita e cominciò, come dice lui stesso nel Testamento, a vivere secondo la forma del santo Vangelo. Movente delle sue scelte non era la riforma della Chiesa, come facevano molti suoi contemporanei, e neppure osservare la forma della Chiesa primitiva. Questa sequela del Signore Gesù ebbe come effetto collaterale una riforma della Chiesa e l’impegno a esortare tutti ad abbandonare i vizi e vivere le virtù. 

Quali erano le fonti e le ragioni del suo carisma?

Il pensiero e la  spiritualità di frate Francesco d’Assisi, secondo quanto è possibile dedurre dai suoi scritti e dalle antiche fonti, si sono formati lungo gli anni mediante dei passaggi o stratificazioni che vari studi hanno cercato di individuare. Innanzitutto, come membro del ceto mercantile acquisì la capacità di leggere, scrivere e far di conto; infatti egli era alfabetizzato anche se non acculturato. A questo strato nel periodo giovanile si aggiunse l’ideologia cavalleresca, cioè il suo desiderio di diventare cavaliere, atteggiandosi e vestendo come uno di loro; dopo il cambiamento di vita, pur abbandonando tale stile di vita, ne rimasero tracce nella cultura cortese che, in un certo qual modo portò sempre con sé. Cambiando vita, è il Vangelo il suo riferimento costante, ma conosciuto soprattutto mediante la liturgia, la quale fu tramite anche del pensiero patristico.

Che cosa del pensiero e delle azioni di san Francesco è ancora attuale oggi?

Frate Francesco d’Assisi morì nel 1226 e fu canonizzato, ossia riconosciuta canonicamente la sua santità, nel 1228. Quindi la sua è una esperienza datata tra la fine del secolo XII e l’inizio del XIII. L’attualità di Francesco d’Assisi, come di ogni altra personalità o scritto del passato, non sta in loro ma nelle persone del presente, cioè in noi che decidiamo chi e che cosa è ancora attuale. E così si scopre che mentre molti dicono che san Francesco è attuale, al concreto lo è per motivi opposti! Quindi, per onestà intellettuale, è meglio parlare di cosa la vicenda di Francesco d’Assisi può offrire all’oggi.

Quali caratteristiche e insegnamenti dell’attuale Pontefice sono simili o vanno nella direzione indicata da san Francesco?

«Io mi sento gesuita nella mia spiritualità […] Non ho cambiato di spiritualità, no. Francesco, francescano: no. Mi sento gesuita e la penso come gesuita. Non ipocritamente, ma la penso come gesuita». Così disse papa Francesco nella conferenza stampa durante il volo di ritorno dal viaggio a Rio de Janeiro, domenica 28 luglio 2013, alla domanda se, da quando è papa, si sente ancora gesuita. Lui stesso ha detto di aver scelto come nome pontificio quello del Santo d’Assisi a motivo dell’amore per i poveri e all’impegno per la pace. 

Umiltà, povertà, amore appassionato per l’eucaristia e per la Chiesa. Il poverello di Assisi si consumò per testimoniare queste virtù. Come si fa a far conoscere e praticare la spiritualità di San Francesco nei tempi moderni?

Se uno vuole praticare la spiritualità di Francesco d’Assisi oggi basta che legge i suoi scritti e li applica! Certo, comincerebbe ad andare a Messa principalmente per vedere l’ostia consacrata e farebbe la comunione solo nelle grandi solennità e questo non è proprio secondo la maggior consapevolezza attuale dell’importanza della comunione anche quotidiana, raggiunta lungo i secoli grazie a diversi apporti quali ad esempio di San Pio X. Quindi, come Francesco era attento alla lettera del Vangelo per osservarne lo spirito – altrimenti sarebbe diventato un integralista fondamentalista – così chi desidera guardare all’Assisiate come esempio, se non vuole diventare un integralista fondamentalista francescano – nei secoli c’è stato anche questo! – è bene che sappia coglierne il cuore, più che modalità concrete di vivere che certamente sono datate al secolo XIII. 

Quali sono le iniziative che la Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum sta preparando per il prossimo anno accademico?

Oltre ai corsi finalizzati a dare gli strumenti per approcciarsi in modo retto alle fonti medievali, soprattutto francescane, è in atto un approfondimento della presenza francescana in Asia, in modo particolare in terra di Cina. Infatti, dopo che lo stesso Francesco andò in Oriente dove incontrò il sultano, già nel 1246 frate Giovanni da Pian del Carpine raggiunse l’Estremo Oriente e assistette nella capitale dell’impero mongolo alla elezione di Güyük, essendo morto Ögödei, il successore di Genghiz Khān.

Nel 1294 Giovanni da Montecorvino giunse in terra di Cina e papa Clemente V, nel 1307, lo nominò vescovo di Kambaliq, l’attuale Pechino; come metropolita, a sua volta, consacrò i vescovi di Zayton. Morto in fama di santità nel 1328, nel 1924 il Concilio plenario cinese, presieduto dal futuro cardinal Celso Costantini ne chiese la canonizzazione. Sarebbe bello se, in seguito a tali studi, si potesse giungere alla canonizzazione di questo primo vescovo in terra di Cina!

Ma vi furono anche diversi martiri come i frati Minori – tra cui il beato Tommaso da Tolentino – uccisi nel 1321 in India a Thane, accanto all’attuale Mumbai, i cui resti mortali furono recuperati dal beato Odorico da Pordenone. Oppure importante è il ruolo che già in quei tempi aveva la penisola di Crimea come base per i viaggi verso l’Estremo Oriente. A questo proposito è appena stato pubblicato il volume di Giuseppe Buffon, Khanbaliq. Profili storiografici intorno al cristianesimo in Cina dal medioevo all’età contemporanea (XIII-XIX sec.), Ed. Antonianum, Roma 2014.

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Segnaliamo che sabato 11 ottobre, presso la Pontificia Università Antonianum, si terrà, alle 16, un incontro con Marco Roncalli sul tema “Giovanni XXIII: una vista segnata da san Francesco”.

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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