Betlemme è… il web

Una riflessione sul Natale e sugli inganni e le menzogne della “notte di follie” della grande rete

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Roma, dicembre 2013, una stazione qualsiasi della metropolitana. Un poster come una secchiata d’acqua fredda in faccia: è la pubblicità di Rainews.it, un’immagine che allude a una festa, forse qualche “pri de” che è così trendy, o una qualsiasi altra trasgressione, non importa. Uno smartphone nella mano tua e mia, che diventa la mano di una levatrice: “Questa notizia non finisce sul web. Ci nasce“.

Ecco fatto, saremo sempre in sala parto, 24 ore al giorno ogni giorno, ostetriche coinvolte nella nascita della storia; a Roma, Tokyo, Londra e New York, testimoni di come le notizie prendano nel virtuale la forma con cui introdursi nel reale. Mai come in questa generazione, infatti, con le bufale travestite da notizie si reggono le sorti del mondo. Ultima la più crudele, cellule inesistenti per curare malattie purtroppo realissime. Ormai non si nasconde più neanche l’inganno: siamo così intontiti dalle menzogne che, proprio per vendere, ci svelano una verità sconvolgente sicuri che tanto, invece di accorgercene, indignarci e proteggerci, ne resteremo sedotti. Ci fanno del male facendocelo desiderare. Come con le sigarette ad esempio, e tutti gli altri vizi…

Cos’è allora, oggi, una notizia? Esiste solo perché nasce sul web? E’ credibile solo perché dalla rete si propaga sino a riempire la nostra vita per condizionare scelte e criteri? Una notizia non è forse il testimonial privilegiato per lanciare un marchio ideologico, culturale o commerciale? Notte, follie, trasgressione, sono le parole e le immagini scelte per la pubblicità in questione, e non è un caso. Sono i segni di quello che, in fondo, è gran parte del web: una voragine oscura dove, nell’anonimato, la follia fa un boccone della ragione.

Quanti di noi, inghiottiti dalla rete, si sono trovati faccia a faccia con il male, che, si sa, agisce sempre con il favore delle tenebre: pornografia, pedofilia, violenza, calunnie, traffico di armi, organi e bambini, gioco d’azzardo, scommesse truffe e molto altro. Il web ci ruba l’anima schiudendo il sipario del gran teatro dei burattini che, irrimediabilmente, riesce sempre a farci vendere l’abbecedario… Una volta entrati possiamo fingere d’essere qualcun altro senza essere smascherati, mentre tutto il resto finge d’essere realtà e notizia senza che ce ne accorgiamo. E’ il trionfo della menzogna… Allora, era proprio al web che puntava il demonio quando sussurrò alle orecchie di Eva la prima bugia. E ora la rete di inganni, doppiezze, falsità e ipocrisie è stesa su tutto il mondo, facendone un immenso teatro. Eppure, in questi giorni, proprio queste tenebre si accendono, di nuovo, di speranza.

E’ vero, il mondo virtuale è tragicamente vero: il peccato ha graffiato la realtà e la carne, e gemono creato e creature. La menzogna ci ha sedotto, e, nel segreto del web, si è unita a noi. Ne siamo divenuti carne della sua carne, mente della sua mente. E con lei andiamo in giro per strada, a scuola e in ufficio; le obbediamo quando parliamo, a voce (raramente) o chattando (sempre più spesso). Sì, la vita è diventata una “notte delle follie”, come quella della foto scelta per la pubblicità: identità perdute, ragione sbiadita, dignità stracciata. E questa è davvero la notizia nata nella menzogna. Ci siamo tutti dentro…

Ma ce n’è un’altra, che non nasce nel web ma in esso ci finisce per salvare le sue vittime: in questa notte di follie che tutti ci avvolge è nato Dio! Betlemme è il web: qui nascono le notizie che ci sconvolgono e ci fanno prigionieri, incapaci di vivere la fatica dell’amore troppo diversa dalle seduzioni di passioni virtuali. Ma Dio ha scelto di nascere proprio dove non c’è posto per Lui, l’Autore della realtà e della Verità. Dio si fa carne dove la carne da Lui creata è appassita in un anonimo nickname. Dio finisce anche oggi nell’inganno che ci ha rapito per liberarci e riportarci alla luce del Natale, profezia del bagliore pasquale, più forte di ogni notte di follie. La luce che ci fa incontrare e amare chi ci è accanto con mente e cuore rinnovati in Cristo Gesù.

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Antonello Iapicca

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