Impegnativo il sottotitolo “storia e cronaca della comunicazione vaticana dal Concilio a papa Francesco. Mezzo Secolo dall’Inter Mirifica al Web”.
Nessuno se non Angelo Scelzo, attuale vice direttore della Sala Stampa Vaticana poteva scrive un libro di tal genere.
Scelzo è stato inviato speciale del quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana “Avvenire”, segretario di redazione e poi vice direttore del “L’Osservatore Romano”. Ha diretto per due anni l’Agenzia stampa della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, “Fides”. Per tredici anni è stato Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Nel Giubileo del 2000 ha guidato l’Ufficio Comunicazione e Documentazione del Comitato Centrale.
Inter Mirifica.
Era la prima volta che la comunicazione sociale era oggetto di discussione in un Concilio. Il documento fu frutto di un lavoro molto travagliato. Ciò che venne pubblicato era solo un terzo di quanto raccolto nei lavori preparatori.
La Chiesa non sembrava molto attenta ai problemi della comunicazione. Su 9300 temi proposti per il Concilio solo 18 parlavano di comunicazione.
Secondo monsignor Celli, “Ne uscì un documento controverso, che scontentava tutti sia i progressisti che i conservatori”.
Era l’inizio di un cammino che ha visto accelerazioni incredibili.
Si è passati dalla carta stampata ad internet fino a Twitter.
Con il risultato che oggi sono undici milioni i followers di papa Francesco, e si calcola che sono almeno 60 i milioni di persone che ricevono i tweet del Pontefice.
Joaquín Navarro-Valls, già direttore della Sala stampa Vaticana, ha indicato il volume di Scelzo come un “libro di storia”.
“La Storia – ha aggiunto – di come la Chiesa si è evoluta nel dialogo e nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione di massa”.
Parlando della sua esperienza Navarro-Valls ha ricordato che prima del suo arrivo la Sala Stampa dipendeva dal pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ma già nel suo primo incontro con il beato Giovanni Paolo II spiegò che in ogni grande azienda la comunicazione dipende dalla Direzione Generale, per questo motivo la Sala Stampa passò alle dipendenze della Segreteria di Stato.
Navarro-Valls ha raccontato come la necessità di fare avere in tempo utile ai Vescovi ed ai Nunzi le sintesi degli interventi del Papa e dei documenti della Santa Sede, ha spinto il Vaticano a utilizzare prima il fax e poi l’internet.
Padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa Vaticana, ha sottolineato la stagione vissuta con papa Benedetto XVI.
Secondo padre Lombardi, papa Ratzinger è una persona con qualità comunicative eccelse, capace di sintetizzare in maniera sublime anche i concetti e gli argomenti più complicati.
Ha raccontato di una intervista televisiva di tre minuti che il papa emerito Benedetto XVI è riuscito a fare al primo colpo, in maniera brillante ed essenziale, senza mai esitare, in due minuti e 55 secondi.
Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ha spiegato che quello di Scelzo è “un libro di storia che ci voleva”, ed ha sottolineato il grande coraggio e le innovazioni nella comunicazione apportate da papa Paolo VI.
Nei primi anni del suo pontificato Paolo VI conobbe una grande popolarità. Fu il primo Papa a farsi intervistare dal Corriere della Sera (3 ottobre 1965).
Poi però con la contestazione all’Università Cattolica del 1968, l’immagine l’influenza di Paolo VI sui mezzi di comunicazione di massa divenne sempre più difficile e contrastata.
Con Giovanni Paolo II – ha osservato Riccardi -, la Chiesa cattolica ritorna sulle prima pagine dei giornali.
Il Papa polacco aveva un idea molto precisa di non piegarsi alle condizioni della comunicazione, bensì di proporre la sua idea e invitare i mezzi di comunicazione a riportarla.
In merito a papa Francesco, Riccardi ha fatto notare che quando era Arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Bergoglio non era conosciuto come un grande comunicatore.
Da Pontefice invece ha un grande successo, è capace di dire cose antiche che diventano nuove.
Angelo Scelzo ha concluso ringraziando tutti, esprimendo piacere per l’interesse suscitato, cosciente che siamo in una stagione di grandi cambiamenti e di approfondimenti.