Prende il via oggi a Bose, in Piemonte, il Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa sul tema “Beati i pacifici”. I lavori sono stati inaugurati dal saluto di Papa Francesco che in un telegramma, a firma del cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, ha auspicato che “le giornate di studio e di confronto possano favorire la consapevolezza che è possibile vivere e testimoniare la pace annunciata da Cristo, mediante atteggiamenti di sincera fraternità che spengono le contese, superano le diffidenze e generano speranza”.
Il Convegno, giunto alla sua XXII edizione, si svolgerà presso il Monastero della Comunità nel Biellese fino al prossimo 6 settembre. Obiettivo dell’evento, organizzato dalla Comunità ecumenica di Bose in collaborazione con le Chiese Ortodosse, è di porsi in ascolto del vangelo della pace, che chiede ai cristiani di essere un fermento di riconciliazione tra le donne e gli uomini contemporanei.
“Abbiamo voluto parlare di ‘pace’ e di ‘pacificatori’ – spiega infatti alla Radio Vaticana il priore, Enzo Bianchi – proprio in questo momento in cui, come ci ricordava Papa Francesco, stiamo vivendo quasi una ‘terza guerra mondiale’, con un terribile focolaio in Medio Oriente, dove le confessioni cristiane orientali, ortodosse e cattoliche, vivono le une accanto alle altre. Ma anche guardando a quello che accade ai confini tra Ucraina e Russia, sono regioni in cui il tema della pace è decisivo per il futuro della presenza dei cristiani”.
Proprio il concetto di pace – aggiunge padre Bianchi – ha per i cristiani una dimensione teologica e rivelativa. “Per noi, Gesù Cristo è la pace”, afferma, “ed è lui che è venuto ad abbattere ogni muro e ogni separazione, ed è soltanto nel suo nome che si può davvero fare la pace. Una pace tra gli uomini che è un frutto ‘non religioso’, ma la cui fonte è sempre e solo Cristo stesso”.