Si riprende con la scuola, si rientra nelle aule e incomincia un nuovo anno scolastico. Un saluto a tutti gli studenti dalla scuola primaria a quelli dell’ultimo anno. Per tutti l’augurio d’un proficuo inizio. Chi ben comincia, come ricorda il proverbio, si trova già a metà dell’opera. La scuola è un ambito formativo di grande importanza; di anno in anno si cresce e si matura culturalmente e socialmente. Ambito privilegiato di formazione e di educazione merita tutta la nostra attenzione.
Vero è che purtroppo la scuola, come altre agenzie educative e settori della nostra società, vive oggi una fase non facile della sua storia e non poche problematiche agitano questo mondo complesso e articolato. La situazione degli insegnanti, la varietà dei programmi, l’incertezza economica, la necessità di nuove strutture e la ricerca di sempre più moderne tecnologie.
Un vasto campo, quindi, cui prestare attenzione. Nel cuore di tutto ci sono però i nostri ragazzi, speranza e futuro, anzi già presente, della nostra società. Il rapporto che si snoda tra loro e il corpo egli insegnanti riveste una delicata importanza e domanda una costante ricerca di dialogo. La relazione infatti è alla base dell’educazione. Ma quanto complesso e difficile è oggi costruire relazioni salde e fruttuose.
Senza relazione però è inutile pensare che si possa realizzare un percorso di maturazione umana appagante per i nostri figli. Appare pertanto in tutta la sua importanza la funzione della scuola, che mai può pensarsi come l’unico luogo formativo dell’infanzia, dell’adolescenza e della gioventù . Indispensabile è la sinergia con tutte le altre agenzie educative, a iniziare dalla famiglia.
E qui appare inevitabile constatare come la crisi della famiglia sia pesantemente influenzante anche sul mondo della scuola, che spesso deve supplire a carenze familiari senza avere gli strumenti necessari per rispondere a quest’emergenza educativa. Famiglia, scuola, società, mondo ecclesiale. Insieme possiamo aiutare i nostri ragazzi a entrare nel mondo delle responsabilità in maniera armonica e graduale. Possiamo essere di aiuto al mondo scolastico perché assuma le sue responsabilità e compia la sua missione con profitto.
Non lasciamo sola la scuola! Sentiamola parte viva della nostra società. In particolare, i genitori, gli animatori degli oratori, i parroci e quanti hanno contatti con i ragazzi si sentano compartecipi del loro cammino educativo. E la scuola non sia soltanto il luogo dove gli alunni imparano notizie, ma il teatro di confronto con tutta la realtà umana e sociale. Uno speciale accenno, vorrei fare agli insegnanti della religione cattolica. Il loro compito spesso non facile e non facilitato dagli orari e dalle condizioni ambientali, è comunque di primaria importanza e il loro successo non sta tanto nell’impartire nozioni pur utili alla formazione dei ragazzi.
La loro missione è di essere capaci di accompagnare i ragazzi in un cammino di crescita anche spirituale con una vicinanza e un’attenzione che privilegia l’ascolto e il dialogo con i ragazzi e gli altri colleghi nell’insegnamento. Mi capita ogni tanto di parlare con persone che ricordano con riconoscenza le lezioni e gli incontri avuti con questi insegnanti perché erano spazio di libero confronto e di scoperta di un mondo, quello spirituale, che suscita interrogativi e stimola riflessione e ricerca sul senso e il valore dell’esistenza.
A tutti nuovamente un grande augurio per questa nuova avventura, mentre assicuro la mia preghiera per ogni componente del mondo della scuola, dirigenti, insegnanti, alunni, personale ausiliario, tutti ugualmente partecipi di un medesimo progetto che mira ad assicurare alla società cittadini formati culturalmente ma anche, e soprattutto, dal punto di vista civile, etico e spirituale. Mai, come in questo momento, quest’esigenza è avvertita come un’urgenza. All’urgenza educativa anche la Chiesa dedica ascolto e premura, consapevole del fatto che la vita buona del vangelo ha bisogno anche della scuola per essere testimoniata e comunicata ai ragazzi e alle loro famiglie.