I giudici francesi aprono alla fecondazione eterologa per gli omosessuali

La Corte di cassazione ha dato ragione a una coppia di donne che chiedevano l’adozione di un bambino nato da inseminazione artificiale praticata all’estero. Secondo la Manif pour Tous “la giustizia incoraggia ad aggirare la legge”

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La sentenza che la Corte di Cassazione ha emesso ieri mattina ha procurato polemiche in Francia, dove la fecondazione eterologa è consentita soltanto a coppie eterosessuali sposate e la cui infertilità sia scientificamente provata. Le toghe transalpine hanno dato parere favorevole all’adozione da parte della compagna della madre di un bambino nato da inseminazione artificiale praticata all’estero.

“Questo avviso, per quanto consultivo, elimina il divieto per una coppia di donne di fare ricorso alla Pma (procreazione medicalmente assistita, ndr) qualora l’inseminazione abbia luogo all’estero”, commenta la decisione dei giudici in un comunicato la presidentessa della Manif pour tous, Ludovine de La Rochère. Secondo la rappresentante dell’organizzazione che si batte per difendere l’unicità del matrimonio naturale, “la giustizia incoraggia ad aggirare la legge francese”.

La Corte di Cassazione francese ha interpretato la legge Toubira (che ha aperto al matrimonio omosessuale) come un testo che concede l’adozione “senza restrizioni”. “La Corte richiama quindi le conseguenze della legge del 17 maggio 2013, che ha avuto l’effetto di consentire, attraverso l’adozione, la costituzione di un rapporto giuridico tra un bambino e due persone dello stesso sesso, senza alcuna restrizione relativa alla modalità del concepimento del bambino stesso”.

E mentre l’Associazione dei Giuristi per l’infanzia parla di “un giorno di lutto” per la Francia nonché di “un passo indietro senza precedenti nella storia dei diritti del bambino”, la Manif pour tous annuncia cortei che il prossimo 5 ottobre attraverseranno le vie di Parigi e di Bordeaux perché “dopo il matrimonio, è la filiazione ad essere sotto attacco”.

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ZENIT Staff

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