Vangelo
Gv 1,47-51
Lettura
Il Vangelo proclamato oggi riprende l’ultima parte dell’incontro di Gesù con i suoi primi discepoli. Essi stabiliscono un’iniziale consuetudine personale, destinata ad approfondirsi mediante un’assidua condivisione di vita. Gesù incontra Filippo, che subito confida a Natanaèle di aver trovato l’atteso Messia. Non appena Gesù lo incontra, lo definisce nella sua personalità più intima: un “Israelita in cui non c’è falsità”, animato da un grande desiderio di verità. Affascinato dal Maestro, Natanaèle lo acclama, senza esitazione, come “Figlio di Dio, re di Israele”, destando in Gesù viva ammirazione.
Meditazione
Gesù è fortemente sorpreso dall’immediata professione di fede del giovane Natanaèle, che desiderava la venuta del Messia, condividendo l’ardente attesa con altri amici. Egli passa da un iniziale scetticismo (Gesù proveniva da Nazaret, un oscuro borgo della Galilea mai citato in tutto l’Antico Testamento!), ad un’adesione schietta e sincera, come uno che, folgorato dall’improvvisa irruzione della grazia, non esita a riconoscere e a proclamare Gesù “Figlio di Dio”. Gesù gli assicura che la sua fede è grande e con il crescere della conoscenza di lui, potrà vedere cose più grandi. Se noi aderiamo al Signore con tutto noi stessi, Egli ci dona il suo Spirito che ci mette in grado di comprendere sempre meglio e di vivere una comunione sempre più profonda con Dio Padre. Gesù riprende l’immagine biblica relativa al sogno del patriarca Giacobbe (Gen 28,12): una scala che unisce il cielo e la terra, gli angeli di Dio che «salgono e scendono sopra il Figlio dell’Uomo». L’invocazione espressa dal profeta Isaìa, di poter conoscere Dio da vicino, di sperimentare la sua presenza (cfr. Is 64,1: «Se squarciassi i cieli e scendessi…») ora si è avverata. È proprio Gesù, il figlio di Dio, che, sceso sulla terra, fattosi uomo come noi, permette una piena e perfetta comunicazione tra Dio e gli uomini. Egli è il nostro mediatore. Se vuoi incontrare Dio, conoscere la sua volontà, Egli si rivela pienamente in Gesù, sua Parola vivente. Immagine del Padre, mostra con la sua umanità la bontà misericordiosa di Dio, il suo amore per gli uomini. Si china sulle ferite di ogni uomo, lo libera dal male e gli permette una piena comunione con Dio, non più lontano e irraggiungibile, ma reso vicino dalla adorabile sua presenza.
Preghiera
Dona, Signore, ai figli della Chiesa l’entusiasmo sincero di Natanaèle, che ti ha subito acclamato Figlio di Dio. Fa’ che ti riconosciamo come Signore della nostra vita, Colui che ci presenta il volto del Padre. Fa’ che ti seguiamo come il Maestro che ci addita le vie della verità e dell’amore.
Agire
Ricorda che il Vangelo non si annuncia per via di propaganda, ma per attrazione. La gioia di incontrare il Signore è la prova più credibile che il mondo si aspetta da te.
Meditazione a cura di mons. Oscar Cantoni, vescovo di Crema, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it