L'amore per i figli supera anche la morte

Storia della piccola Rita, amata dai genitori fino alla fine

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In vista al Sinodo sulla famiglia riportiamo la bella testimonianza di una giovane coppia, Marta e Krystian Kamińscy, e di Rita la loro figlia.

Hanno raccontato i due giovani coniugi polacchi: “Esattamente sei mesi dopo il nostro matrimonio, abbiamo appreso che Dio ci ha dato il dono più bello e avremo avuto una bambina. La nostra gioia era grandissima e abbiamo iniziato ad assemblare il corredino, abbiamo realizzato i tanti progetti per il futuro e ci sembrava di aver raggiunto la felicità completa. Ma ben presto abbiamo scoperto che Dio aveva per noi un piano completamente diverso”.

Ha raccontato Marta “Ricordo bene il pomeriggio di dicembre quando siamo entrati per un’altra visita dal ginecologo per ascoltare il cuore pulsante della nostra  bambina. La gravidanza era all’undicesima settimana”.

Krystian ha aggiunto: “Le parole del medico però hanno spento la nostra speranza e distrutto i nostri sogni. Ci ha spiegato che il cranio della nostra bambina non era correttamente formata, la bambina soffriva di problemi al sistema nervoso”.

“Cosa significa? – Abbiamo chiesto confusi -. Sembrava che tutto stesse andando bene!”.

Il medico ha spiegato che poco dopo la nascita  la bambina sarebbe morta, una possibilità che si sarebbe potuta verificare prima della nascita, durante il parto subito dopo.

Marta ha continuato a raccontare:  “Il medico ci ha informato su due opzioni che potevamo scegliere. Ha sottolineato che la decisione spettava solo a noi. Potevamo interrompere la gravidanza oppure andare avanti sapendo che l’esito sarebbe stato infausto. Insieme abbiamo deciso che non avremmo interrotto la gravidanza. Io e mio marito siamo credenti e sappiamo che non tocca a noi decidere sulla vita o la morte di un altro essere umano, e poiché Dio ci ha dato una figlia così speciale, deciderà Lui quando portarla in cielo”.

I giorni successivi all’incontro con il medico sono stati molto duri per Marta e Krystian.

Marta ha raccontato che Kristian non voleva che ci perdessimo nel dolore . “Come si conviene a una vera famiglia ci saremmo battuti ogni giorno insieme alla nostra piccola. Il suo cuore batteva e  sentivo i suoi movimenti”.

 “Natale è arrivato. Vicino a me in quei giorni, c’era Maria, Madre di Gesù. Ho pregato affinché Maria mi aiutasse ad accettare la volontà di Dio. Ed è lì che abbiamo deciso di dare il nome di Rita alla bambina che avevo in grembo”.

“Ogni giorno abbiamo parlato con la nostra figlia, le abbiamo letto i libri e le abbiamo cantato le canzoni nella notte. Abbiamo cercato di mostrare a Rita il nostro amore. Con lei in grembo siamo andati a Roma alla canonizzazione di Giovanni Paolo II”.

“E finalmente il giorno è arrivato. Il  28 maggio 2014, dopo 8 mesi di gravidanza, Rita è nata. Era la più bella piccola principessa che avessimo potuto sognare come  i genitori. È vissuta con noi 2 ore dopo la nascita. L’abbiamo battezzata. Abbiamo vissuto intensamente ogni minuto. L’abbiamo accarezzata e coccolata.  Kristian è riuscito a cantare la canzone che aveva preparato per lei. Sono riuscita a contemplare la bambina più bella del mondo. Ho potuto ringraziarla per i momenti felici della sua vita che ci aveva concesso. Poi Rita è andata in Paradiso.  Dopo di 2 ore  trascorse con noi, il Signore ha chiamato Rita a sé. Sono sicura che ora Dio  la sta cullando tra le sue braccia, e la nostra figlia è felice”, ha concluso Marta.

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Mariusz Frukacz

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