A fronte dei crescenti episodi di violenza brutale perpetrata dallo Stato islamico (Isis) e dai suoi affiliati in Medio Oriente e in Africa, si registrano migliaia di fedeli musulmani in tutto il mondo che si mobilitano per condannare quest’uso strumentale della religione.
È della settimana scorsa l’iniziativa lanciata dal presidente del Consiglio centrale dei musulmani in Germania, Aiman Mazyek, di coinvolgere oltre duemila moschee disseminate nel territorio tedesco in una giornata di preghiera contro l’estremismo e l’intolleranza. Un’iniziativa significativa, se si tiene conto che recentemente si è scoperto che la Germania rappresenterebbe uno dei centri nevralgici di reclutamento di combattenti jihadisti. 400 di loro, secondo fonti governative, sarebbero partiti per il Medio Oriente per unirsi all’Isis.
Malgrado questi dati, il Consiglio vuole “mettere in chiaro – come ha riferito Mazyek – che la maggioranza dei musulmani qui in questo Paese e in tutto il mondo pensano e agiscono in modo diverso”. Il presidente del Consiglio centrale dei musulmani ha inoltre assicurato che “non rimarremo in silenzio in caso di attacchi incendiari contro moschee e sinagoghe in questo Paese”. All’iniziativa – che si è svolta in nove città tra cui Berlino, Hannover, Stoccarda e Monaco – hanno partecipato anche cristiani ed ebrei.
L’iniziativa dei musulmani tedeschi fa seguito a quelle simili, avvenute di recente in Gran Bretagna e Francia. Come riferito dall’Osservatore Romano, il caso francese è particolarmente degno di nota poiché nel Paese transalpino risiede la comunità musulmana più numerosa d’Europa e perché l’adesione è stata sposata da tutte le sigle, anche quelle tradizionalmente più refrattarie al dialogo con le istituzioni.