Consacrata nel 1991 come memoriale del genocidio, la chiesa armena a Deir el Zor, cittadina siriana a maggioranza curda, era un simbolo per la popolazione. Ora l’edificio è stato distrutto dai jihadisti dello Stato Islamico (Isis) che hanno iniziato a seminare terrore nella città conquistata negli ultimi giorni.
La notizia è stata, in un primo momento, diffusa da testimoni locali, l’ha poi confermata il Ministro degli Esteri armeno Edward Nalbandian, che ha condannato come “orribile barbarie” la distruzione della chiesa dove erano custoditi i resti delle vittime dell’eccidio armeno.
La chiesa – riferisce infatti l’agenzia Sir – comprendeva nella propria area anche un vero e proprio museo che raccoglieva le spoglie delle vittime dei massacri subiti un secolo fa in territorio ottomano, che avevano registrato una particolare concentrazione proprio nell’area desertica intorno a Deir el-Zor.
Non è la prima volta che i jiadisti dell’Isis compiono crimini nel governatorato di Deir el- Zor: già lo scorso agosto avevano ucciso centinaia di appartenenti a clan tribali locali, e nei mesi scorsi avevano combattuto con i miliziani islamisti della concorrente fazione al-Nusra, per assicurarsi il controllo dell’area ricca di petrolio.