"Il dialogo non ignora le reali differenze, ma neppure cancella la comune condizione di pellegrini verso nuove terre e nuovi cieli. E il dialogo invita tutti altresì a irrobustire quell' amicizia che non separa e non confonde. Dobbiamo tutti essere più audaci in questo cammino, perché gli uomini e le donne di questo nostro mondo, a qualsiasi popolo e credenza appartengano, possano scoprirsi figli dell'unico Dio e fratelli e sorelle tra loro” (Giovanni Paolo II, Messaggio al cardinale Edward I. Cassidy in occasione del XIII Incontro “Uomini e religioni”, 21 settembre 2000).
In un ambiente sociale immerso in un clima di forti dibattiti e scontri fra le differenti culture religiose, in Italia si sentiva l’esigenza di creare un luogo che potesse essere identificato come punto di pace e d’incontro. Nacque così, nel 2005, in un piccolo centro storico nei pressi di Cesenate, il Museo Interreligioso di Bertinoro, definito dagli studiosi come luogo unico nel suo genere e nel quale le più importanti religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo) trovano, nel dialogo, la loro massima espressione.
Su volontà della diocesi di Forlì, su proposta del senatore Leonardo Melandri e in collaborazione con professionisti appartenenti alle tre fedi abramitiche, il museo venne realizzato nelle segrete medievali affinché il dibattito culturale potesse esplicarsi in un adeguato ambiente storico–scientifico. Avvolto da antiche mura ed arricchito da numerose opere d’arte realizzate dagli artisti locali e dai grandi maestri del ‘900 come Francesco Messina e Sandro Pagliuchi, l’esposizione permette al visitatore d’intraprendere un viaggio attraverso i secoli e conoscere le culture che hanno segnato la storia delle civiltà odierne.
L’obiettivo del museo interreligioso è quello di far comprendere gli aspetti comuni e i caratteri principali che intercorrono fra le religioni, sviluppando gli argomenti più significativi ed emblematici. Il tema centrale dell’esposizione, infatti, si focalizza sulla comprensione del rapporto che c’è fra Dio e l’Uomo e su come questo si sviluppa nelle tre culture religiose.
Il museo ha potuto godere di una significativa rilevanza, divenendo luogo d’incontro fra Seyyed Khatamy, ex presidente della Religione Islamica, il rabbino Luciano Caro, Francesco Zannini, professore dell’Istituto Pontificio, e Ghideon Meir, ambasciatore d’Israele in Italia.
Opera che al meglio rappresenta quest’unione è il portone d’ ingresso realizzato in metallo e ornamentato con i simboli delle tre religioni monoteiste. Come ha sottolineato il Direttore del museo, Enrico Bertoni, attraversare il portale significa porsi in una dimensione di ascolto e di riflessione verso l’altro, senza abbandonare il proprio percorso di vita e di crescita spirituale.
L’ arte si afferma nuovamente come mezzo di comunicazione e di rappresentazione del dialogo con la fede. Generalmente intesa come comune strumento di conoscenza dei valori storici–culturali, nella galleria si esprime come importante espediente per porre un primo passo verso un dialogo interreligioso.
Il museo di Bertinoro, grazie ad un elaborato studio nella sua realizzazione, si presenta come una struttura volta a comunicare lo spirito essenziale interculturale invitando a porsi in uno stato di conoscenza e di rispetto verso le religioni abramitiche, riconoscendo le diversità e condividendo gli aspetti in comune per farne mezzo di pace e testimonianza.