Il convegno interreligioso “Interfaith summit on climate change”, organizzato dal Consiglio Mondiale delle Chiese (Wcc) e Religion for Peace e che si è concluso ieri a New York, ha prodotto una dichiarazione comune per chiedere a Stati e governi del mondo di compiere azioni concrete per ridurre i deleteri effetti climatici.
La dichiarazione, come ha riferito l’agenzia Sir – verrà consegnata al vice-segretario generale delle Nazioni Unite, Jan Eliasson, prima del vertice Onu sul clima che si aprirà domani. A firmare il documento ci sono anche i cardinali Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, di Caritas Internationalis e John Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, in Nigeria.
“Siamo consapevoli – scrivono i rappresentanti di 9 religioni – che il cambiamento climatico si presenta oggi come uno dei principali ostacoli allo sradicamento della povertà. Eventi atmosferici gravi aggravano la fame, provocano insicurezza economica, emigrazione forzata e impediscono uno sviluppo sostenibile. La crisi climatica prova la sopravvivenza dell‘umanità sul pianeta Terra, e questi fatti devono con urgenza riflettersi in azioni”. Si chiede infine di attuare strategia di sviluppo “a basso carbonio così da giungere alla de-carbonizzazione e alla completa eliminazione dei combustibili fossili entro la metà del secolo”.