La fotografia presentata dal rapporto redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione scientifica di Ref. Ricerche e il supporto d’analisi di Nielsen, mostra pochi colori e tante parti di grigio.
Il Rapporto, in versione ebook interattiva illustrato da Enrico Migliavacca, vicepresidente vicario Ancc-Coop, e da Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, mostra un Paese i cui consumi sono tutti in fortissimo calo.
Si pensi che dal 2007 a oggi sono scomparsi 15 punti di Prodotto interno lordo (Pil) pari a 230 miliardi di euro. E ciascun italiano ha visto ridursi il reddito disponibile di 2700 euro.
I consumi sono in forte calo. L’acquisto delle auto così come degli immobili è dimezzato. La disoccupazione cresce così come gli italiani che lasciano il Paese. Anche i consumi alimentari sono in netto calo.
Nel periodo tra il 2011 e 2013 (Ricerche su dati OCSE) segnano in percentuale un calo le bevande non alcoliche (-15), olii e grassi (-15), pesce (-15), pane e cereali (-14), caffè, tè e cacao (-12), latte, formaggi e ova (-12), zucchero, marmellata, cioccolato e pasticceria (-12), frutta (-12), carne (-10), vegetali incluse patate (-10), bevande alcoliche (-9).
Gli unici segnali positivi riguardano il commercio elettronico. Nel 2013 il giro d’affari del commercio elettronico in Italia è stato di 11,6 miliardi, in crescita del 20,4% rispetto al 2012. Nel complesso, il giro d’affari dell’e-commerce è atteso superare i 13,5 miliardi di euro nel 2014, circa 240 euro pro capite. Quasi il 40% è destinato all’acquisto di viaggi e servizi di trasporto, il 30% in servizi forniti dai gruppi d’acquisto e dalle piattaforme di intermediazione, il 9% in telecomunicazioni, il 6% in prodotti informatici e tecnologici, il 3% in abbigliamento e calzature.
Il dato è straordinario se si pensa che l’Italia rimane agli ultimi posti nel possesso e utilizzo di carte di credito.
Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, primo distributore italiano di beni di largo consumo, ha spiegato: “A dispetto anche degli ultimi inquietanti dati estivi sui consumi, crediamo che non sia corretto immaginare una recessione senza fine. Pensiamo invece che il 2015 possa essere l’anno dell’inversione di questo trend molto negativo, a patto che si operi per il sostegno alla domanda interna con provvedimenti a favore delle classi più deboli, con investimenti strutturali di ammodernamento del Paese, con politiche di riattivazione del credito alle imprese”.
Con un analisi che mai aveva fatto parte dei rapporti sui consumi, quello della Coop 2014 si occupa della questione demografica.
La speranza di vita in aumento, giunta a 79,8 anni per gli uomini e 84,6 per le donne, e la bassa fecondità delineano lo scenario attuale di un Paese, l’Italia, che parla sempre più il linguaggio degli anziani. Ogni 100 giovani con meno di 15 anni sono 151 le persone con più di 65 anni. E sono sempre più numerosi – si sottolinea nel rapporto della Coop – i cittadini che lasciano l’Italia: nell’ultimo anno stati oltre 80 mila, principalmente giovani alla ricerca del primo lavoro. Si tratta del flusso più alto degli ultimi dieci anni con un incremento del 40% rispetto al 2011.
Il rapporto prende coscienza che il 2014 sia stato l’anno con il minor numero di nascite in Italia, per questo motivo afferma che “senza figli non c’è ripresa delle aspettative, non c’è incremento dei consumi, non c’è futuro”.
Rivolgendosi a Matteo Renzi, Presidente del Consiglio, Marco Pedroni ha sottolineato: “Nel ‘programma dei mille giorni’ è fondamentale rimettere al centro una nuova politica di sostegno alle nuove famiglie e alla natalità: è questo lo shock di cui avremmo bisogno”.