Tutte le volte che trascorro qualche giorno di vacanza a Fiera di Primiero, non manco di andare al passo Rolle dove “farmi” con gusto quel tratto di strada che dal passo porta alla Baita Segantini.
La strada sale, ma non è ripida; la si percorre con un passo abbastanza sciolto; tira, ma ti lascia respirare e offre uno spettacolo di cime che additano il cielo quasi a toccarlo e ne godi il contrasto con i prati che danno loro la base.
Si può comodamente arrivare alla baita anche in mountain bike. Dico questo proprio perchè a metà salita, mi fermo non solo per respirare, ma per rispondere al cellulare. Un amico mi intrattiene senza sapere dove mi trovo.
<p>Mi racconta affranto, sfiduciato, le difficoltà della vita e come Dio chiede spesso qualcosa di difficile, se non di impossibile.
Pensavo bastasse averlo ascoltato… e stavo per salutarlo, quando mi passano davanti pedalando un papà e il figlioletto di quattro anni; una bici normale con al traino un minitriciclo ben legato alla sella del babbo.
Odo questo scambio di battute: “Sei proprio bravo, sei uno scalatore, dice il papà al piccolo che non dava neppure una pedalata, ma si accontentava di stare in equilibrio.” – “Vero, papà, che sono bravo?!!
Allora mi è parso bello descrivere al mio amico affranto e demoralizzato la scena appena contemplata e gustata. Gli ho augurato la “presunzione gioiosa del bambino che si affida in tutto al papà”.
Ciao da p. Andrea
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