Potrebbero essere circa 500 i dispersi nel naufragio avvenuto nei giorni scorsi a largo di Malta. Secondo quanto riferisce l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), raccogliendo il racconto di due sopravvissuti palestinesi, soccorsi in mare dal mercantile panamense Pegasus.
“A causare l’incidente sarebbero stati gli stessi trafficanti che – da una seconda imbarcazione – avrebbero fatto colare a picco il natante”, afferma l’OIM. Tale seconda imbarcazione portava a bordo cittadini siriani, palestinesi, egiziani e sudanesi. I migranti sarebbero partiti da Damietta, in Egitto, e, tra loro, figurano anche minori non accompagnati.
Negli ultimi cinque giorni, si stima che i migranti morti in naufragi nel Mediterraneo, siano intorno ai 700.
Si aggiungono, poi, i 200 dispersi del barcone affondato domenica al largo di Tajoura, a largo delle coste della Libia orientale; un naufragio in cui i dispersi sono solamente 26. “Ci sono così tanti cadaveri che galleggiano in mare”, ha dichiarato il portavoce della Marina di Tripoli, Ayub Qassem.