A distanza di oltre un anno dal suo appello ai vescovi brasiliani, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro, papa Francesco ha espresso soddisfazione per aver vista accolta la sua richiesta “per la creazione di questa rete innovativa, specificamente orientata alle questioni ecologiche in Amazzonia”.
Durante l’ultima GMG, il 27 luglio 2013, il Papa aveva rivolto un “forte richiamo al rispetto e alla custodia dell’intera creazione che Dio ha affidato all’uomo non perché lo sfrutti selvaggiamente, ma perché lo renda un giardino”, sottolineando la “sfida pastorale” rappresentata dall’Amazzonia.
È invece di oggi il messaggio, firmato dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, ed inviato ai partecipanti all’incontro sul tema Pan-Amazzonia: Polmone del pianeta, promosso dalla Rete Ecclesiale Pan-amazzonica (REPAM) ed in corso dal 9 al 12 settembre, con cui il Santo Padre invita le varie realtà ecclesiali impregnate per l’Amazzonia a rispondere alla sfida di “vivere insieme, di mescolarci, di incontrarci, di prenderci in braccio, di appoggiarci, di partecipare a questa marea un po’ caotica che può trasformarsi in una vera esperienza di fraternità, in una carovana solidale, in un santo pellegrinaggio” (Evangelii Gaudium).
Il Santo Padre ha auspicato “pieno successo” per il forum della REPAM e ha ricordato che “la rete digitale deve essere un luogo ricco di umanità: non una rete di fili, ma di persone umane. Non basta girare per le ‘strade digitali’ – ha aggiunto – è necessario che la connessione sia accompagnata da un vero incontro: non possiamo vivere da soli, chiusi in noi stessi; abbiamo bisogno di amare e di essere amati, abbiamo bisogno di tenerezza”.
“Solo così – afferma Francesco – la testimonianza cristiana, grazie alla rete, può raggiungere le periferie esistenziali umane, permettendo che il lievito cristiano fecondi e faccia progredire le culture vive del Rio delle Amazzoni e i suoi valori”.
In conclusione, il Pontefice ha auspicato che la REPAM possa “ampliare le opportunità di comprensione e di solidarietà tra gli uomini e tra i popoli, riflettendo costantemente Cristo, quella ‘Luce delle nazioni’ che risplende sul volto della Chiesa universale e delle Chiese locali”.