Lesotho: appello dei vescovi per la pace

Il colpo di stato avvenuto lo scorso 30 agosto contrappone il partito del primo ministro, appoggiato dalla polizia, con quello del vicepremier, sostenuto dall’esercito

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A seguito del colpo di stato avvenuto lo scorso 30 agosto, quando l’esercito ha occupato il quartier generale della polizia e alcuni palazzi del governo, costringendo alla fuga in Sudafrica il primo ministro, Thomas Thabane, i vescovi del Lesotho hanno lanciato un appello per la pace nel paese africano.

“Chiediamo alle parti in causa di rispettare il proprio ruolo e di lavorare insieme al ripristino della sicurezza e della stabilità politica – scrivono i presuli -. Siamo a conoscenza degli ultimi sviluppi della situazione e dell’impasse politica in cui versa il Paese”, proseguono i vescovi, denunciando poi l’assassinio di un poliziotto durante i disordini e il ferimento di varie persone.

Dopo la sospensione del parlamento e la rimozione del capo dell’esercito, da parte del premier Thabane, fino ad allora leader di un esecutivo di coalizione, le forze armate sono rimaste fedeli al vicepremier Mothetjoa Metsing, mentre la polizia appoggia Thabane. Nel nuovo scenario, non ha ancora preso posizione il re Letsie III, monarca del piccolo paese africano.

Un appello alla pace ed un appoggio ai vescovi del Lesotho è arrivato stamattina anche da parte di papa Francesco, al termine dell’Angelus.

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ZENIT Staff

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