Scarcerati i genitori del piccolo Ashya

La coppia era stata arrestata su mandato di cattura internazionale in Spagna, dove aveva portato loro figlio malato a sottoporsi a una cura anti-cancro non prevista negli ospedali inglesi

Share this Entry

“Ci hanno trattati come criminali. Mia moglie non smetteva di piangere in cella. Ci hanno sottratto tempo che avremmo potuto passare con i nostri figli”. Questa la denuncia di Brett e Neghmeh King, genitori del piccolo Ashya, malato di un tumore celebrale e ricoverato a Malaga. La coppia ha tenuto una conferenza stampa dopo essere stata liberata ieri sera dal carcere di Soto del Real, a Madrid.

I due sono stati liberati dopo che il Crown Prosecution Service, la procura inglese, ha ritirato il mandato di cattura internazionale emesso a carico loro per aver portato via dall’ospedale il figlio di 5 anni. Lo avevano prelevato venerdì senza autorizzazione dal Southampton General Hospital, in Inghilterra, ed erano quindi fuggiti, insieme al resto della famiglia, in Spagna. Brett e Naghemeh King hanno spiegato che volevano per il bambino una nuova cura della quale sono venuti a conoscenza su internet, nota come radioterapia con fasci di protoni, e che l’ospedale inglese non offriva loro.

Oggi hanno finalmente riabbracciato loro figlio, mentre stanno valutando con un avvocato un’azione legale contro i responsabili dell’ospedale britannico, dove il piccolo Ashya era ricoverato, che li ha denunciati per “torture” su minore. “Abbiamo portato via nostro figlio dall’ospedale perché gli vogliamo bene”, hanno insistito i coniugi King. I quali hanno rivolto un ringraziamento speciale per l’interesse mostrato verso di loro al premier David Cameron. “Voglio ringraziarlo per il suo aiuto”, ha dichiarato Brett King.

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione