A Westminster, una veglia interreligiosa per le minoranze perseguitate in Iraq

Il primate anglicano Welby: “Queste violenze devono finire perché siamo tutti esseri umani. I responsabili rispondano dei loro atti”

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I leader delle comunità cristiane, musulmane ed ebraiche del Regno Unito hanno partecipato ieri davanti all’Abbazia di Westminster, a Londra, a una Veglia interreligiosa di solidarietà per le minoranze perseguitate in Iraq. 

L’evento, promosso con l’hashtag “Siamo tutti esseri umani”, è stato realizzato congiuntamente dal Christian Aid, dall’Islamic Relief a dal World Jewish Relief, in collaborazione con la Chiesa d’Inghilterra, il Consiglio musulmano d’Inghilterra e il Movimento per il Giudaismo Riformato.

Presenti ieri alla manifestazione, tra gli altri, il Primate anglicano Justin Welby, che, nella stessa giornata – riferisce la Radio Vaticana – ha ricevuto a Lambeth Palace diversi esponenti delle Chiese cristiane mediorientali con i quali ha pregato per le minoranze perseguitate nella regione.

Il Medio Oriente, da sempre “culla del cristianesimo”, – ha sottolineato Welby – corre oggi il gravissimo “pericolo di perdere una parte insostituibile della sua identità, patrimonio e cultura”. “Assistiamo a un’ideologia religiosa estrema che non conosce limiti nelle persecuzioni contro coloro che hanno culture e religiose diverse”, ha aggiunto, rimarcando che “chi promuove questa intolleranza deve essere fermato e i responsabili della violenza devono rispondere dei loro atti”.

Intervenendo alla Veglia di preghiera, il Primate anglicano ha poi esortato tutte le comunità religiose britanniche “a reagire” alla nuova escalation di violenze contro musulmani ed ebrei registrata in questi ultimi mesi nel Paese. “Queste violenze devono finire perché siamo tutti esseri umani”, ha detto. E, al termine della preghiera, ha invocato un’azione immediata perché gli orrori in Iraq e in Siria non rimangano impuniti.

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ZENIT Staff

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