Saranno oltre 300 i leader delle grandi religioni mondiali che si incontreranno da domenica 7 a martedì 9 settembre, ad Anversa (Belgio), per partecipare alla XXVIII edizione dell’Incontro Internazionale Uomini e Religioni promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. Tema dell’evento è “La pace è il futuro: religioni e culture in dialogo cento anni dopo la Prima Guerra mondiale”.
La scelta della località, nel tragico anniversario di un conflitto che ha insanguinato l’intera Europa, risponde all’esigenza di portare lo “spirito di Assisi” nel mondo di oggi, senza smarrire la memoria della storia ma anche senza rinunciare all’impegno nel presente, che ci chiede di “conservare accesa la lampada della speranza, pregando e lavorando per la pace”, come disse Papa Francesco ricevendo in udienza i partecipanti all’Incontro di Roma il 30 settembre 2013.
L’appuntamento di quest’anno si svolge mentre scontri armati insanguinano il Medio Oriente, l’Europa dell’Est, l’Africa Settentrionale, dando luogo a tremendi drammi umanitari che provocano un flusso incessante di rifugiati e minacciano la sicurezza stessa dell’Europa e dell’intero Occidente. L’anniversario della Prima Guerra mondiale invita tutti a riflettere sull’inutilità dei conflitti e ad impegnarsi nella costruzione di una pace stabile e duratura.
Alla cerimonia di apertura, nello Stadsschouwburg di Anversa, nel pomeriggio di domenica 7, prenderanno la parola tra gli altri il vescovo di Anversa mons. Johan Bonny; il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi; il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy; lo scrittore polacco Zygmunt Bauman; il patriarca siro-ortodosso di Antiochia Ignatius Aphrem II e il Gran Mufti della Repubblica araba d’Egitto Shawki Ibrahim Abdel-Karim Allam. Porterà la sua testimonianza anche la parlamentare irachena Vian Dakheel, rappresentante della comunità yazida perseguitata dal califfato.
Sono poi in programma 25 tavole rotonde che vedranno la partecipazione di leader religiosi e rappresentanti del mondo politico, culturale, socio-economico di paesi come l’Iraq, la Siria, il Kurdistan, la Nigeria, l’Ucraina, le Filippine. Dall’Iraq, in particolare, il patriarca di Babilonia dei Caldei Louis Raphaël I Sako, Anwar Hadaya, del consiglio provinciale di Ninive, Kamal Muslim, ministro per gli Affari Religiosi del Kurdistan; dalla Siria l’arcivescovo Dionysius Jean Kawak; dal Pakistan il presidente dell’alleanza di tutte le minoranze del paese Paul Bhatti e il membro della Corte Suprema Mohammad Khalid Masud; dall’Iran il Presidente dell’Istituto per il dialogo interreligioso Sayyed Mohammad Ali Abtahi; dalla Nigeria il Cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, l’arcivescovo Ignatius Ayau Kaigama, l’emiro Mohamed Sambo Haruna, il pastore James Wuye; dall’Ucraina il vescovo Nikolaj, dalla Russia il metropolita Pavel del Patriarcato di Mosca.
L’Incontro Internazionale si concluderà martedì 9 con una Preghiera per la Pace in luoghi diversi secondo le diverse religioni presenti, una processione e la proclamazione sulla “Grote Markt” dell’Appello di Pace 2014. Interverrà il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.